Oggi, mercoledì 3 luglio, alle ore 17, il Parco Archeologico di Himera, Solunto e Iato ospita la presentazione del libro “La battaglia di Imera” di Adriano Tortora, con introduzione a cura dell’on. Saverio Romano, presidente della Commissione per la Semplificazione. Un evento che va oltre la letteratura e tocca le radici stesse dell’identità siciliana.

Il saggio ricostruisce con rigore e passione uno degli episodi più significativi della storia antica della Sicilia: la prima battaglia di Imera del 480 a.C., quando le forze greche alleate di Gelone di Siracusa e Terone di Agrigento sconfissero l’imponente esercito cartaginese guidato da Amilcare. Un momento spartiacque, che bloccò l’avanzata punica e rafforzò l’egemonia greca nell’isola.

Una battaglia, due mondi in collisione

Nel V secolo a.C., la Sicilia era più che mai un punto nevralgico del Mediterraneo. Da un lato, le fiorenti poleis greche come Siracusa, Gela e Agrigento; dall’altro, l’influenza fenicio-cartaginese che si estendeva da Mozia a Palermo. Imera era il crocevia di questo scontro di civiltà.

La battaglia scoppiò dopo l’esilio di Terillo, tiranno di Imera, cacciato da Terone. Cartagine intervenne militarmente per ristabilirne il potere, ma la mossa si rivelò fatale. Amilcare sbarcò con un esercito di mercenari provenienti da Africa, Iberia, Sardegna, sostenuto da una poderosa flotta. Ma fu proprio in quel momento, durante una cerimonia religiosa, che Gelone colpì. L’attacco fulmineo colse i cartaginesi impreparati. Il risultato fu una disfatta totale per Cartagine e la morte – forse volontaria – del suo generale.

Più di una vittoria militare

Come evidenzia Tortora, la vittoria di Imera non fu solo un trionfo bellico: fu una vittoria ideologica e culturale. In contemporanea alla battaglia di Salamina in Grecia, anch’essa contro una potenza straniera (i Persiani), Imera divenne il simbolo della resistenza occidentale all’invasione. La Sicilia non fu solo spettatrice, ma protagonista di un equilibrio geopolitico che avrebbe segnato i decenni successivi.

Adriano Tortora – giurista, ma anche fine analista storico – offre un’opera che scava nel passato per parlare al presente. Lontano dai toni celebrativi o nostalgici, il libro è una riflessione lucida sulle dinamiche di potere, sull’importanza della memoria storica, e sulla necessità di riscoprire le nostre radici per comprendere chi siamo.

“Un saggio appassionante e avvincente – ha commentato Saverio Romano – che analizza con lucidità avvenimenti cruciali per la nostra Isola, da sempre terra di conflitti e di incontro, crocevia di interessi e di popoli. Le battaglie di Imera non sono solo storia: sono il DNA della Sicilia.”

“La Sicilia di Himera. Un’ambizione tradita” è più di un titolo evocativo: è la sintesi di una tensione storica che ancora oggi percorre l’isola. Un’ambizione, quella di essere protagonista del Mediterraneo, spesso tradita dalle dinamiche esterne e interne. Ma anche una memoria da custodire e un’identità da rivendicare.

Il libro di Tortora è un invito a guardare indietro non per restare fermi, ma per capire dove andare. Perché conoscere la storia, come quella di Imera, significa non rimanere prigionieri del presente.