Il caso di via Brigata Aosta non è isolato. Ci sono tante enclavi di illegalità a Palermo. Una situazione preoccupante – denuncia Mario Ridulfo, della segreteria Cgil Palermo – si è verificata a Ciaculli, dove due famiglie hanno occupato un bene confiscato alla mafia, i locali di MandarinaArte, in via Funnuta, devastando lo spazio e alienando i beni e gli attrezzi contenuti”.

Il fatto è accaduto una ventina di giorni fa e le associazioni Acunamatata e Solidaria, che hanno in gestione lo spazio, l’hanno denunciato alle forze dell’ordine. La Cgil esprime solidarietà agli operatori dell’associazione, chiede che vengano accertate le responsabilità e dà il suo sostegno alla richiesta che la sede sia restituita alle associazioni.

“Davanti a un comportamento illegale non giustificato, come l’occupazione di una struttura sotto sequestro specie se in un territorio ad alta presenza mafiosa come Ciaculli, il Comune, la prefettura, la questura dovrebbero intervenire a tutela di un bene che è di tutti – aggiunge Ridulfo – Sicuramente l’occupazione e la distruzione di un bene tolto alla mafia non è un atto di rivolta contro le cosche. E’ un segnale inquietante. La Cgil è la prima a dire che le strutture confiscate alla mafia devono poter essere messe a disposizione per l’emergenza sociale e abitativa. Ma all’insegna delle regole, con criteri trasparenti e nel rispetto di beni che appartengono alla collettività. Sicuramente non occupando un centro in piena attività e distruggendolo”.