Oggi pomeriggio alle ore 18 l’arcivescovo Corrado Lorefice si recherà nella Parrocchia di Sant’Ernesto a Palermo per amministrare le Cresime.

La Parrocchia di Sant’Ernesto in via Campolo fu consacrata dall’Arcivescovo di Palermo Cardinale Ernesto Ruffini il 21 aprile del 1963. Essa fu dedicata a Sant’Ernesto quale atto di devozione al santo di cui il prelato portava il nome e in memoria della sua azione pastorale nella città di Palermo.

Le foto di quell’aprile di oltre 50 anni fa vedono ergersi la chiesa solitaria, unitamente al suo campanile, in un contesto privo di tutti quei palazzi da cui oggi è attorniata. In mezzo secolo il quartiere ha cambiato aspetto e la Parrocchia è oggi con i suoi oltre 20.000 abitanti tra le più popolose della città. Conta tra l’altro la presenza di alcuni Assessorati regionali oltre a quella di numerosi negozi e scuole. Ma vi sono presenti in modo certo più discreto molte case che accolgono anziani e centri di servizi sociali e spirituali, come la residenza universitaria Rume e il Centro Giovanile don Orione.

Una visita, quella di Lorefice, certo di routine, soprattutto per un Vescovo chiamato a conoscere il suo gregge lì dove vive e lavora, ma particolarmente attesa per gli abitanti del quartiere e per i parrocchiani.

Si tratta, infatti, della prima volta che il nuovo Vescovo viene in parrocchia, circostanza che accade dentro una serie di fatti che vedono tutta la comunità impegnata soprattutto in quest’ultimo periodo con importanti appuntamenti ed iniziative.

La prima è certamente l’idea lanciata dal parroco e proposta alla comunità parrocchiale, che l’ha accolta prontamente, di rimodulare la cappella della Misericordia che si trova all’ingresso della chiesa con le immagini di due beati: Pino Puglisi e Pina Suriano, le cui reliquie sono state oggetto di venerazione in parrocchia l’anno scorso.

Il 7 maggio è stata aperta la mostra dei bozzetti pervenuti e tra i quali sarà scelta l’opera che ricorderà don Pino Puglisi. L’apposito comitato artistico, presieduto dal Parroco e da alcuni esponenti della parrocchia chiamati per le specifiche competenze, ha vagliato quelli pervenuti e ne ha scelto 6, corrispondenti ai criteri indicati nel bando. I bozzetti esposti nella cappella saranno inseriti in un catalogo.

I fedeli potranno esprimere il proprio parere motivato sia compilando una scheda cartacea da consegnare in loco, sia attraverso l’invio di una e-mail a: santernesto.puglisi@gmail.com.

Sabato 14 maggio si è aperta un’altra mostra, realizzata dagli studenti del liceo artistico Damiani Almeyda che hanno portato 23 lavori ispirati anch’essi alla figura di don Pino Puglisi. Si tratta della conclusione di un percorso didattico svolto sotto la guida dei professori Lucia Iudato e Carmelo Lo Curto per avvicinare sempre più la figura del prete di Brancaccio alle giovani generazioni, quelle con le quali trascorreva più tempo della sua giornata.

Mercoledì 18 la figura di Pina Suriano è stata oggetto di incontro e venerazione in occasione della visita che la comunità di Sant’Ernesto e i responsabili dell’Azione Cattolica parrocchiale hanno fatto al Santuario che si trova a Partinico, suo paese natale, per prendere parte ai festeggiamenti che ogni anno ivi si svolgono. Il parroco don Carmelo Vicari ha celebrato la Messa delle ore 18, accogliendo l’invito del Rettore del santuario don Salvatore Giamporcaro e del presidente della Confraternita Lorenzo Di Trapani.

Nel corso dell’omelia don Vicari ha spiegato come a sua avviso in un periodo storico come quello tra le due guerre mondiali caratterizzato dalla ricerca della perfezione umana attraverso il mito della razza, il Signore abbia voluto esaltare la figura e l’azione di Pina Suriano, una giovane popolana che in un piccolo paese della Sicilia seppe indicare un ideale di vita ben più solido, consistente e convincente di quello propugnato dai totalitarismi nazisti e fascisti.
Questi gli avvenimenti più importanti. Poi c’è l’attesa della gente di poter conoscere direttamente il nuovo Vescovo e poter scambiare con lui una parola di conoscenza e ricevere un incoraggiamento.

“Un avvenimento importante – ha detto domenica il parroco durante l’omelia – anche perché dentro l’Anno della Misericordia che noi vogliamo vivere intensamente attraverso tutte le indicazioni che la Chiesa ci suggerisce e del quale vogliamo lasciare una testimonianza imperitura nella rinnovata cappella della Misericordia”.