La Polizia di Stato è presenta all’edizione 2o23 della Via dei Librai, la fiera del libro e della cultura che si tiene a Palermo sino al 25 aprile. Il volto di Boris Giuliano, il sorriso di Ninni Cassarà, la storia degli uomini della sezione Catturandi: sono questi alcuni dei volumi presenti nello stand della polizia. Un inno alla memoria, alla cultura ed alla legalità.

All’inaugurazione della rassegna del libro ha partecipato il Questore di Palermo, Leopoldo Laricchia che ha spiegato quanto sia importante il fattore cultura per una convivenza pacifica, nel segno della legalità: “La cultura è la via maestra, il faro che ogni amministratore deve accendere in ogni comunità perchè soltanto attraverso la cultura si può raggiungere la convivenza civile e pacifica”, ha detto il Questore.

La presenza della Polizia di Stato alla rassegna vuole creare un legame ancora più forte con la comunità. Partendo proprio dai giovani, i protagonisti di questa edizione della rassegna. Parlando dei giovani, e del necessario tributo di memoria che va reso a uomini come Ninni Cassarà e Boris Giuliano, così come a tutti i caduti di mafia, Laricchia ha sottolineato come grazie alla cultura sia possibile agevolare il percorso delle giovani generazioni verso “la consapevolezza della scelta di campo che si deve fare. Nelle regioni dove c’è storia della criminalità organizzata  è fondamentale che le giovani generazioni facciano una scelta di campo, siano dalla parte della legge, dalla parte dello Stato”.

Allarme droga, repressione non basta stop alle fake news

Laricchia ha anche commentato l’alert sulla droga che si registra in questi mesi a Palermo: “la repressione non basta mai , il diritto penale è l’estrema ratio”. Secondo il Questore di Palermo è necessario una profonda opera di informazione presso i giovani, affinchè non restino dubbi sugli enormi danni casuati dalla tossicodipendenze: “bisogna dare informazione chiari sul danno arrecato dagli stupefacenti e va fatta operazione seria di contropropaganda, perchè ancora oggi c’è chi sostiene la tesi assurda che le droghe facciano bene”.

 

Articoli correlati