IL MINISTRO

L’attacco di Musumeci, “Migliaia di comuni senza un piano di protezione civile, è assurdo”

“Una attenzione particolare merita il tema delle persone: la protezione civile cresce sulle gambe del personale adeguato. Conosco dipartimenti regionali privi di personale altamente specializzato, in alcuni c’è stato un vero e proprio esodo verso altri dipartimenti della PA. Se nella Pa la Protezione civile non viene ritenuta prioritaria, abbiamo perso la battaglia. Dobbiamo predisporre misure incentivanti affinché il personale amministrativo e tecnico possa consolidare le strutture presenti sul territorio. Sono almeno un migliaio i comuni che non si sono dotati di un Piano comunale di protezione civile. Serve per far conoscere quali sono le vulnerabilità del territorio e, in caso di emergenza, a dare un primo orientamento per adottare le prime misure di emergenza. A volta i comuni non hanno personale specializzato e per questo non riescono a dotarsi del piano di protezione civile. Vorremmo che già domani si dicesse che i comuni devono, non possono dotarsi di una struttura di Protezione civile”. Così il ministro della Protezione Civile Nello Musumeci che alla Camera sta illustrando le linee programmatiche del suo dicastero.

Un nuovo sistema di allerta

“Stiamo lavorando ad un sistema sofisticato di allertamento per mettere in guardia la comunità locale quando vi sia un allerta molto probabile. Il sistema ha attraversato già una fase di sperimentazione sullo stretto di Sicilia; riteniamo ci siano le condizioni perchè sia varato. Abbiamo presentato una proposta di finanziamento che speriamo possa essere accettato”, ha continuato Musumeci.

“Già a partire dai bambini dobbiamo comunicare quali sono le fragilità del territorio, quali i rischi, quali le condotte da adottare”, ha sostenuto il ministro che si è poi soffermato sulla figura dei volontari: “il volontario è il nerbo nella gestione di alcuni tipi di emergenza ma se non è formato o sufficientemente preparato, può diventare un problema, un limite. Pensiamo a
livello regionale ad un contributo di competenze alla qualificazione del nuovo volontario che vorrà svolgere questa esaltante funzione”.

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