venne conservata come prova e scena del delitto, poi venne utilizzata a scopo di film e documentari, adesso diventa di interesse culturale e viene vincolata. Dopo la casa di famiglia del giudice Rosario Livatino a Canicattì, già sottoposta a tutela nel 2015, è stata dichiarata di interesse culturale anche l’autovettura nella quale il giudice viaggiava quando venne sorpreso e ucciso da un commando mafioso il 21 settembre 1990 sulla statale Caltanissetta-Agrigento che percorreva ogni giorno per recarsi al lavoro al Tribunale di Agrigento.
Il vincolo alla Ford Fiesta è stato proposto dalla Soprintendenza di Agrigento con l’auspicio che la macchina insieme alla dimora del giudice possa incarnare la memoria collettiva della lotta alla mafia a favore delle nuove generazioni perché seguano l’esempio di rettitudine, correttezza e statura morale rappresentato dalla figura di Rosario Livatino.
L’autovettura, è stata utilizzata durante le riprese del film “Il giudice ragazzino” diretto da Alessandro Di Robilant e del documentario “Luce Verticale” a cura di Salvatore Presti incentrati sulla vita di Livatino. “Così come il casolare dove venne ucciso Peppino impastato già dichiarato di interesse culturale, anche la casa e l’autovettura del giudice Livatino hanno un alto valore simbolico e sono testimonianze preziose della storia collettiva nella lotta alla mafia, per questo è doveroso preservarle e sottrarle all’oblio”, dice l’assessore ai Beni culturali e all’Identità siciliana Carlo Vermiglio.
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