la denuncia di cgil e nidil sicilia

Lavoratori autonomi occasionali, in Sicilia migliaia di esclusi dal bonus di 600 euro

Migliaia di “autonomi occasionali” siciliani, coloro che hanno cioè un reddito inferiore ai 5.000 euro annui, non potranno godere del bonus di 600 euro del decreto Rilancio perché non iscritti alla gestione previdenziale separata, requisito richiesto dal decreto.

A lanciare l’allarme sono la Cgil e il Nidil Sicilia che rilevano che “per questa fascia di lavoratori l’iscrizione alla gestione separata non è un obbligo. Il requisito- osservano Monica Genovese (Cgil) e Andrea Gattuso (Nidil) – è dunque una tagliola che lascia fuori dal sostegno al reddito tante persone”.

Si tratta di lavoratori di tutti i settori: dai riders, al personale impegnato nel turismo, tra i settori che più hanno subito i contraccolpi della crisi, nel commercio, nella formazione, nei call center.

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Per loro Cgil e Nidil Sicilia chiedono interventi: “ Al Governo regionale – sottolineano Genovese e Gattuso- sollecitiamo l’attuazione della norma della Finanziaria regionale che prevede provvedimenti di sostegno al reddito per i lavoratori esclusi dai quelli nazionali, finora lettera morta. Al governo nazionale chiediamo invece la modifica di una norma di fatto discriminatoria”.

Sono tanti i lavoratori siciliani rimasti fuori da qualsiasi forma di aiuto, e altrettanto numerosi quelli che attendono ancora la cassa integrazione.
Qualche giorno fa, solo per fare un esempio, i lavoratori marittimi stagionali delle isole eolie hanno protestato davanti ai cancelli del Comune di Lipari con un gesto simbolico: hanno consegnato i loro libretti di navigazione denunciando di essere stati tagliati fuori da qualsiasi forma di sostegno economico. Manifesti di protesta sono stati esposti per chiedere una qualche forma di aiuto che possa portare ristoro in questa fase di emergenza economica.

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I lavoratori, riuniti in un Comitato, hanno dichiarato: “Siamo rimasti fuori fino ad oggi da ogni bonus-decreto nazionale. Considerata la stagione 2020 compromessa viviamo in un’incertezza di futuro per noi e le nostre famiglie, anche perché da circa cinque mesi siamo a reddito zero mensile”.

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