Le case del sesso del poliziotto e la moglie: “Avevamo bisogno di soldi”

Il 22 marzo la polizia di Palermo ha arrestato un poliziotto e la moglie per sfruttamento della prostituzione. Da allora, Felice Galletta, 44 anni, e la moglie Chiara Spanò, 40 anni, si trovano agli arresti domiciliari, accusati di aver gestito un giro di prostituzione, anche transessuale.

I coniugi, che durante l’interrogatorio di garanzia si erano avvalsi della facoltà di non rispondere, hanno deciso adesso di rendere delle dichiarazioni spontanee davanti ai giudici del riesame.

“E’ colpa della crisi, avevamo difficoltà economiche”: questo in sintesi, quanto avrebbero detto. Ma per gli inquirenti, il business del sesso a pagamento da loro gestito, arrivava a fruttargli anche 800 euro al giorno.
Ogni prestazione aveva un costo compreso tra i 50 ed i 100 euro e la stessa Spanò si sarebbe venduta per denaro, con la complicità del marito.

Il tribunale del riesame ha deciso che il poliziotto e la moglie resteranno agli arresti domiciliari, mentre le indagini, coordinate dal procuratore aggiunto Salvatore De Luca e dal sostituto Francesca Dessì, proseguono e potrebbero svelare nuovi particolari.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, il poliziotto e la moglie avrebbero affittato almeno tre appartamenti – in via Juvara, in via Sampolo ed in via Giotto – dove si sarebbero prostituiti diversi transessuali brasiliani. Anche dalle intercettazioni, emerge come il meretricio fosse considerato dalla coppia un normale lavoro.

Le indagini erano partite dopo alcune segnalazioni anonime da parte dei vicini degli appartamenti affittati dal poliziotto e la moglie. Condomini stanchi del continuo viavai e dalle citofonate dei clienti che sbagliavano campanello. Ad un vicino, Galletta avrebbe offerto anche del denaro, subito rifiutato, per rimediare al ‘disturbo’ arrecato.

I clienti – sempre secondo la Procura – sarebbero stati attratti da numerosi annunci pubblicati in rete. Molti di loro sono stati sentiti dagli investigatori, permettendo di ricostruire il ‘tariffario’ della coppia, che acquistava in rete profilattici colorati ed aromatizzati e giochi erotici di vari tipi.