“Quando ero ragazzino, l’idea di fare il musicista di jazz era come voler fare il cowboy”. Questo è ciò che afferma Enrico Rava, protagonista del film in programma giovedì 15 febbraio alle ore 20.45 per la rassegna cinematografica organizzata dalla Fondazione The Brass Group, Jazz On Movie & …Altro, che vanta la direzione di Mario Bellone con le presentazioni di Gigi Razete.
In realtà Enrico Rava ancor più che cowboy, lo si potrebbe definire più come un avventuroso navigatore d’altri tempi, un assetato esploratore che ha indirizzato le sue rotte verso confini assai diversi: da Torino a New York, da Buenos Aires ad Atlanta, dal Canada al Giappone, sia musicali, poiché con la sua tromba ha plasmato numerosi ambiti del jazz contemporaneo, dall’aurea tradizione alla più ardita e visionaria sperimentazione, ed a volte anche quelli del pop, come nelle collaborazioni con Ivano Fossati, Gino Paoli, Ornella Vanoni ed altri big della canzone italiana.
Introdotta dallo stesso Enrico Rava, in diretta telefonica, e presentata per la prima volta in Sicilia (dopo l’anteprima mondiale del 2016 e quella nazionale dell’anno scorso), l’opera in programma raccontata con stile assai fresco da Monica Affatato, vuole essere più che una didascalica o agiografica biografia del trombettista italiano più conosciuto al mondo è, piuttosto, un appassionato e intrigante viaggio nella storia del jazz internazionale di questo mezzo secolo, dai grandi che hanno segnato il suo stile, come Louis Armstrong, Bix Beiderbecke e Miles Davis, fino a coloro coi quali il musicista ha condiviso e intrecciato i propri percorsi artistici.
Tra testimonianze illustri, interviste, riflessioni e rari filmati d’archivio scorre, così, un affresco sonoro di straordinaria vivacità cui danno prezioso contributo Altan, il critico Stefano Zenni, il pittore Michelangelo Pistoletto e un’affollata galleria di musicisti di ieri e di oggi, tra cui Massimo Urbani, mito tragico del sassofono, la pianista e direttrice d’orchestra Carla Bley (due mesi fa applaudita al Santa Cecilia), Roswell Rudd, il pianista Stefano Bollani, Gato Barbieri, il leggendario sassofonista con cui Rava ha ingaggiato infuocate jam session, e Michel Petrucciani. Un omaggio doveroso, dunque, che la rassegna ha voluto rendere ad uno dei musicisti che hanno fortemente contribuito a scrivere la storia del jazz e, in particolare, la storia del Brass Group di cui il trombettista è stato assiduo frequentatore fin dagli inizi (novembre 1974).
Da “Note necessarie” viene fuori non solo un ritratto a tutto tondo di Rava come uomo e come artista, con le sue qualità di leadership, di ironia graffiante e di geniale improvvisatore, ma anche un emozionante viaggio nel grande jazz. «Quando tutto funziona, è una democrazia perfetta che solo il jazz può creare». Nell’introduttiva conversazione telefonica, Rava parlerà del film, del suo rapporto sia coi grandi del jazz che, in particolare, coi giovani talenti del jazz siciliano, e svelerà episodi e aneddoti poco noti della sua carriera.
Infoline Fondazione The Brass Group: 091 778 2860 – 3312212796, info@thebrassgroup.it, www.thebrassgroup.it.
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