“LeoLuca Orlando,
Sindaco della mia amata Palermo, in questa torrida giornata d’estate in cui tanti stanno giustamente godendo di una pausa ferragostana e il dibattito politico incalza, tra migranti, rom e munnizza è a te che voglio scrivere e non da politico, non da consigliere comunale di opposizione, ma da giovane donna, da sempre impegnata nel sociale, da sempre vicina agli ultimi, da sempre animata dal desiderio, forse un pò folle, di cambiare le cose in questa strana e meravigliosa nostra Palermo. Come avrai notato voglio darti del tu, spero non ti dispiaccia, anzi voglio sperare che ne apprezzerai lo spirito, perchè in fondo in te questa città ha visto un padre e a un padre si da sempre del tu”.
La lettera apera als indaco di Palermo è della consigliera comunale Sabrinma Figfuccia che affronga utti i grandi temi aperi a Palermo. Lo fa da palermitana
Oggi ho letto un’accorata lettera del tuo, anzi del nostro Assessore, Giuseppe Mattina, una persona dotata di una grande umanità, che apprezzo e di cui, forse un pò ti stupirò, condivido molte considerazioni. Questo clima di odio non fa bene, questa continua contrapposizione non crea armonia e la paura non è mai una buona consigliera. Ma dove risiedono le origini di questo malcontento? Te lo sei chiesto negli ultimi anni? Lo hai chiesto ai palermitani? Forse, no!
La città è ormai una fogna a cielo aperto, rifiuti in ogni dove, periferie abbandonate, senza illuminazione, con l’acqua a giorni alterni e neanche, i mezzi pubblici fatiscenti o peggio ancora inesistenti, le buche per strada che diventano voragini, il ponte Corleone che sembra (guai ad affermarlo, non vorrei procurare allarmi) crollare da un momento all’altro, il controllo della città affidato a pochi agenti della Polizia Municipale, con scarsissimi strumenti e potrei ancora continuare a lungo, ma mi fermo qua! Parliamo di razzismo e di accoglienza? Perché forse quando i problemi sono tanti e non si sa come risolverli è più facile parlare di macro problemi, quelli che di certo non riguardano Palermo e che alla fine non rientrano neanche fra le tue responsabilità istituzionali né fra le tue competenze dirette. Si in effetti hai proprio ragione. In questi casi è meglio parlare di quel cattivone di Matteo Salvini, quello che non vuole migranti, quello che non sa dove stia di casa l’accoglienza, quello che alimenta il razzismo nel mondo. Si, meglio parlare di questi temi anche durante il Festino della Santuzza, non si sa mai che qualche palermitano esasperato ti contesti durante la sfilata del carro. Anche Santa Rosalia è antirazzista, lo sanno tutti, no? Anzi io al tuo posto, avrei messo una maglietta rossa anche a lei.Che ne pensi?
Beh, ma tornando a noi. Oggi non voglio parlarti di razzismo e di accoglienza, non voglio parlarti di rom e di via Felice Emma, non voglio parlarti di porti chiusi o aperti, né delle economie di scala, della pace nel mondo o del buco dell’ozono. Ti scrivo questa lettera perché voglio parlarti di Palermo e dei palermitani, che sono e restano la mia priorità e che, a mio avviso, dovrebbero essere anche la tua.
Martin Luter King aveva un sogno, che oggi si è realizzato, perchè la pelle, che sia bianca o nera, non conta più, ciò conta oggi è sopravvivere, vincendo la povertà in cui troppi palermitani versano”.
Infine racconta “L’altro giorno ho incontrato una signora, si chiama Anna. E’ stata sfrattata, adesso ha trovato riparo in un magazzino, non ha un lavoro e su marito si arrangia come può, hanno due figli, un maschio e una ragazza di 16 anni. Quest’ultima ha avuto una bambina, lei si chiama Asia e crescerà da sola con l’unico sostegno di Anna e di suo marito. Mi hanno chiesto aiuto e io provo a fare ciò che posso, ma non basta, non basta mai. Ci sono troppe Anna a Palermo e io ho un piccolo grande sogno, quello di aiutare Anna, la piccola Asia e le tante famiglie palermitane che non ce la fanno più, non riescono ad andare avanti, perché se è vero che l’accoglienza è un valore e che la misericordia è un nobile sentimento, è altrettanto vero che lo sono anche la concretezza e il pragmatismo e che la piccola Asia oggi non ha un tetto adeguato sulla propria piccola testa e tu come Sindaco di questa città, hai il dovere di occupartene.
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