La foto che sugella il successo, sia pure informale. Il presidente del Governo nazionale libico, Fayez al Sarraj e il generale Khalifa Haftar sorridenti, che si stringono la mano con in mezzo il premier Giuseppe Conte che, con la sua mano, suggella il saluto tra i due leader rivali.

E’ quanto si vede nella foto diffusa dopo l’incontro tra Conte, Sarraj, Haftar avvenuto a Villa Igiea prima della Conferenza per la Libia. Sullo sfondo si vede la bandiera italiana e il logo, di colore blu e con la scritta “forwithLibya” con cui il governo ha presentato la sua iniziativa di Palermo.

Ma non basta. Fra i due arriva anche un abbraccio. Un segnale forte verso la possibile apertura di un percorso di pace e stabilità che ancora è lontano ma adesso è perseguibile.

“Il maresciallo Haftar è arrivato in Italia ieri (lunedì) per una serie di incontri con i leader di Paesi vicini. Non è lì per partecipare alla Conferenza di Palermo” aveva twittato, in italiano e inglese, il portavoce dell’esercito nazionale libico guidato dall’uomo forte della Cirenaica questa mattina. Ma anche se la partecipazione di Haftar è informale, le bilaterali prima e questo incontro a margine a cinque sono l’immagine del successo della conferenza di Pace. Un successo delle diplomazie, dei rapporti e dei contatti umani, del buon senso e non certo dello scontro.

Un successo già nella notte suggellato dalle frasi proprio di Haftar 

“Siamo sempre in stato di guerra e il paese ha bisogno di controllare le proprie frontiere” ha detto il generale Khalifa Haftar parlando al microfono di una televisione libica a Palermo. “Abbiamo frontiere con la Tunisia, Algeria, Niger, Ciad, Sudan ed Egitto e la migrazione illegale viene da tutte le parti”, ha aggiunto Haftar a “Libya Hadath” sottolineando che il fenomeno favorisce l’ingresso di miliziani e terroristi islamici.

“I leader di questi stati sicuramente hanno un punto di vista su questo tema e devono aiutarci almeno controllando le loro frontiere in maniera di non permettere l’immigrazione clandestina che ci crea il problema delle milizie, al-Qaida, Daesh (Isis, ndr), movimento islamico e integralisti che entrano attraverso le nostre frontiere”, ha aggiunto Haftar nella breve intervista in video ripresa ieri sera e rilanciata stamattina sulla pagina Facebook del giornale libico Enwan.

Poi lo sguardo al futuro lanciato oggi dopo la stretta di mano. “Non si cambia cavallo mentre si attraversa il fiume”.  ha detto, secondo fonti diplomatiche presenti all’incontro, il generale Khalifa Haftar nel corso della riunione a Palermo con il presidente del governo di unità nazionale libico Fayez al Sarraj. Parole che, sottolineano le stesse fonti, si riferiscono ad un’assicurazione da parte di Haftar a Sarraj che potrà restare al suo posto fino alle elezioni libiche.

Pur sottolineando di non partecipare alla plenaria della conferenza per la Libia di Palermo, ma solo a incontri ristretti, il generale Khalifa Haftar ha voluto precisare che una sua delegazione partecipa in maniera “efficace” a tutti lavori. “Io non ho alcuna relazione con la conferenza”, ha premesso il generale parlando ieri sera alla tv libica Libya AlHadath e in linea con quanto annunciato via Twitter oggi dal suo portavoce. “E’ stata inviata una delegazione che partecipa alla conferenza da quattro giorni – ha però aggiunto Haftar – credo che questa partecipazione sia efficace. La delegazione partecipa a tutte le discussioni”.

“Il comandante generale maresciallo di campo Khalifa Haftar ha lasciato Palermo al termine della riunione presidenziale di sicurezza sulla Libia”: lo scrive un tweet della tv libica AlHadath in linea con altri media libici.