Il consiglio comunale di Partinico non si opporrà alla nuova intitolazione del liceo scientifico di Partinico. Dunque non dovrebbero esserci più ostacoli verso il cambio di denominazione, così come stabilito lo scorso anno dal consiglio d’istituto e dagli allora commissari prefettizi del Comune. Questa mattina dal dibattito in consiglio comunale è venuto fuori che nessuno aveva alcuna preclusione verso l’intitolazione al militante di sinistra ucciso dalla mafia Peppino Impastato e alla mamma Felicia Bartolotta. Le forti pressioni mediatiche dei giorni scorsi sembrano avere fatto breccia. E alla fine l’annunciata mozione non è stata più discussa. E non lo sarà mai.

Messaggio sbagliato

Il dibattito infuocato attorno al fatto che una parte della politica locale non voleva che si togliesse il nome di Santi Savarino dal liceo, giornalista e senatore partinicese. La cui macchia fu quella di aver sottoscritto il manifesto razziale e di aver avuto contatti con la mafia locale. “E’ stato un uomo di cultura e di spessore, di certo non il male assoluto come descritto da qualcuno” ha ribadito in aula il consigliere e assessore Sergio Bonnì. E’ stato lui il promotore della mozione e il fondatore anche lo scorso anno del comitato cittadino che si opponeva al cambio di denominazione. “E’ passato un messaggio sbagliato – ha evidenziato il presidente del consiglio Erasmo Briganò -. Nessun veto sul nome di Impastato, simbolo della lotta alla mafia”.

Al vaglio della prefettura

Il cambio della denominazione è al vaglio della prefettura che avrà l’ultima parola sul via libera definitivo. “Il tentativo da parte della destra partinicese di bloccare l’intitolazione del liceo alle figure di Peppino e Felicia Impastato è miseramente fallito – commenta la segretario di Rifondazione comunista, Federica Fuoco -. Per quanto ci riguarda siamo soddisfatti della clamorosa retromarcia dell’amministrazione e della maggioranza consiliare. Hanno preferito non mettere ai voti la mozione tanto contestata da più parti piuttosto che continuare ad esporre le nostre istituzioni e la nostra cittadinanza al clamore mediatico suscitato in questi giorni per il vergognoso tentativo intrapreso”.