L’inchiesta sugli autisti dell’Ast, azienda dei trasporti partecipata dalla Regione Siciliana, che si trattenevano i soldi dei biglietti è scattata da un esposto presentato dalla direzione.

Un esposto nel quale si scriveva che i soldi sono stati recuperati e che venivano trattenuti dai dipendenti in un periodo in cui l’azienda non pagava gli stipendi e non versava le somme di un quinto per il credito a consumo facendo iscrivere i lavoratori nelle black list.

Secondo quanto accertato dalla direzione dell’Ast la somma dei biglietti trattenuti è di circa 170 mila euro. “Parlare di furti è un grave errore – dice Amedeo Benigno segretario regionale della Fit Cisl – I dipendenti si trattenevano i soldi perché non ricevevano gli stipendi. Lo mettevano per iscritto. Dichiaravano all’azienda che si trattenevano le somme. Dov’è lo scandalo? Le indagini confermeranno che i dipendenti erano disperati in un’azienda in profonda crisi”.

A dire il vero già la magistratura ha deciso che non c’è reato. “Ai finanzieri che sono venuti all’Ast per prendere i documenti abbiamo consegnato anche le sentenze del Tribunale di Catania che ha assolto i primi dipendenti – dice Massimo Finocchiaro presidente dell’Ast – Il giudice ha scritto che si era in presenza di atto di necessità. Uscire adesso questa notizia serve solo a dare dell’azienda un’immagine negativa. I soldi sono stati recuperati tutti.

E si tratta di una decisione degli autisti presa quando non c’era un distributore di benzina in Sicilia disposto a dare una goccia di gasolio ai nostri mezzi. Adesso in questi ultimi anni le condizioni dell’azienda sono state risanate. Nessuno ne parla. Nessuno scrive che adesso paghiamo tutti gli stipendi e abbiamo acquistato 32 pullman nuovi. Nessuno lo scrive”.

I finanzieri sono entrati nella sede in viale Regione Siciliana e in via Caduti Senza Croce per sequestrare tutti i documenti utili alle indagini e l’elenco degli autisti che si sono trattenuti i soldi dei biglietti.

“Negli ultimi due anni abbiamo risanato l’azienda. Abbiamo garantito i servizi richiesti dal contratto in modo puntuale – aggiunge Finocchiaro – In viale Regione abbiamo riaperto l’officina e le riparazione le facciamo in house con un risparmio importante. Quando si guastava una lampadina in un mezzo dovevamo ricorrere ad aziende esterne.

Il mezzo restava fermo in officina 15 giorni e anziché la sola lampadina veniva sostituito il fanale. Adesso in sei minuti cambiamo la lampadina e rimettiamo in funzione il mezzo in strada e garantiamo il servizio. Il direttore generale Andrea Ugo Fiduccia ha svolto un ottimo lavoro. Ha riportato l’Ast a livelli di efficienza molto elevati. Conosce perfettamente tutti gli ingranaggi per far funzionare la macchina. Questa notizia serve per gettare discredito sul lavoro svolto.

È un grave errore. L’ennesimo per una Regione che merita un servizio di trasporti efficiente. In questi anni abbiamo lavorato tanto ottenendo dei risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Non si può annullare tutto azzerando quanto di buono è stato fatto. Leggo che siamo etichettati. Crocettiani? Noi siamo solo amministratori che abbiamo lavorato per rendere l’Ast un’azienda efficiente e ci siamo riusciti.

Se si pensa di azzerare il management si fa un danno ai siciliani. E bene che si sappia. Nessuno ci dava credito. I fornitori avevano chiuso i magazzini. Adesso sono tanti che vogliono lavorare con l’azienda trasporti che paga regolarmente. Un piccolo miracolo che adesso viene sporcato con notizie che escono ad orologeria con lo scopo di annullare il rilancio dell’azienda”.

L’Ast ha 850 dipendenti e, secondo i dati della Regione, riceve dall’amministrazione pubblica circa 37 milioni l’anno.