L’infermiere addetto al triage aggredito ieri sera intorno alle 21 al pronto Soccorso dell’Ospedale Vincenzo Cervello di Palermo, nonostante refertato per le lesioni subite, non sporgerà denuncia.
“Il personale delle aree d’emergenza e degli ospedali siciliani ormai è terrorizzato. Gli episodi di aggressione si susseguono con un ritmo assurdo e inaccettabile. Si tratta, in taluni asi, di vere e proprie spedizioni punitive messe in atto da energumeni come quella di ieri sera – dice il segretario generale della Fials sanità Enzo Munafò – e in queste condizioni non basta neanche la presenza di una guardia giurata”.
“Gli avvenimenti di ieri sera rafforzano la nostra convinzione che occorre un cambio di passo nella lotta alla violenza contro i camici bianchi.
A denunciare non devono essere chiamate le vittime delle aggressioni che sempre più spesso hanno paura di ulteriori ritorsioni. A denunciare devono esserei direttori generali delle aziende nella loro qualità di responsabili della sicurezza del personale. la denuncia deve scattare quasi come un atto d’ufficio. Serve una modifica della normativa in modo che le forze dell’ordine procedano all’arresto in flagranza di reato. Solo se i violenti si vedranno ammanettare sul posto davanti a tutti i subito dopo nella semiflagranza si potrà mettere un argine a questa barbarie”.
“Purtroppo più se ne parla più cresce l’effetto emulazione perchè questi violenti vivono la loro sensazione di impunità che alimenta un escalation di aggressioni. Bisogna equiparare i camici bianchi in servizio ai pubblici ufficiali. La repressione immediata è diventato l’unico deterrente possibile”
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