Se i controlli dei vigili urbani sulle emissioni sonore di pub e ristoranti della movida non sono eseguiti con strumenti adeguati e con dati che accertano il superamento delle soglie previste dalla legge le multe e le chiusure imposte dall’amministrazione comunale sono nulle.

Lo hanno stabilito i giudici della Terza Sezione del Tar Palermo, presieduta da Solveig Cogliani, (Nicola Maisano, Consigliere, Estensore Maria Cappellano, Consigliere) che hanno accolto il ricorso presentato da Gabriele Calandrino, legale rappresentante del locale “Ai Chiavettieri ora “Ishi Samba”, assistito dall’avvocato Giovanni Punratello, con il quale si chiedeva l’annullamento della determina dirigenziale del 15 giugno dello scorso anno e la sanziona accessoria della chiusura del locale per un periodo non inferiore a 5 giorni.

“I giudici hanno ritenuto che l’ordinanza di chiusura del locale per emissioni sonore, fosse illegittimo poiché non preceduto da una effettiva misurazione delle emissioni stesse, tale da poterne desumere il superamento dei limiti imposti dalla normativa nazionale – dice l’avvocato Puntarello – Nella sentenza sono emerse come lacunose e generiche le disposizioni adottate dall’amministrazione comunale, in tema di regolamento sulla movida.

Gli Uffici comunali avevano ritenuto di poter comminare la sanzione della chiusura senza disporre alcun accertamento sulla misura dei decibel emessi, da eseguirsi con adeguata strumentazione tecnica. Gli agenti della polizia municipale del comune di Palermo, hanno ritenuto di poter comminare la sanzione della chiusura a numerosi esercizi commerciali, e ciò senza alcuna verifica, mediante adeguata strumentazione, del superamento dei decibel fissati dalla normativa nazionale, ma affidandosi esclusivamente alle proprie orecchie”.