La corte di assise di Palermo ha assolto Antonina Giovanna Di Pisa, 67 anni e il figlio Calogero Marretta, 51 anni, accusati dell’omicidio di Vito Damiano, 84 anni di Prizzi. I fatti erano avvenuti nella campagna del comune in provincia di Palermo a settembre del 2007.

Dieci anni dopo Di Pisa, la badante dell’uomo e Marretta il figlio della donna sono stati arrestati. Su di loro le accuse esplicite mosse dalla sorella di Giovanna, Rosalia Di Pisa che in occasione di monologhi avuti nella propria auto oggetto di intercettazione, li accusava di essere gli autori dell’omicidio. La difesa, rappresentata dagli avvocati Roberto Mangano, Enrico Sanseverino, e Salvo Priola, ha dimostrato l’estraneità degli imputati, e la assoluta inattendibilità di Rosalia Di Pisa. La corte era presieduta dal giudice Sergio Gulotta a latere il giudice Monica Sammartino.

Secondo le indagini Vito Damiano avrebbe sorpreso madre e figlio mentre si stavano impossessandosi oggetti di sua proprietà, tra i quali un fucile calibro 12 ed alcune cartucce. Un tentativo di furto in casa degenerato in una rapina aggravata, poi finita nel peggiore dei modi. Damiano fu ucciso il 16 settembre 2007 nelle campagne di Prizzi.

Il pensionato morì a seguito delle lesioni – cinque delle quali mortali – che gli erano state inferte con armi da taglio, mentre si trovava all’interno del proprio casolare. Secondo i carabinieri che avevano condotto le indagini decisive erano state le intercettazioni che però non hanno retto nel corso del processo.

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