Non basta una vita per trovare la verità ma bisogna impiegare tutta la vita a cercarla. E’ il mantra di Pietro Grasso, ex Procuratore di Palermo Procuratore nazionale Antimafia, presidente del Senato ma che in questa giornata ricorda soprattutto di essere stato il giudice a latere del Maxi processo di Palermo, quello istruito proprio da Giovanni Falcone.

Nella giornata dedicata alla memoria della strage che costò la vita a falcone, alla moglie e a tre agenti della scorta che oggi vede come fulcro il Museo del Presente della Fondazione Falcone, è lui uno dei primi a fermarsi con i giornalisti

Una vita per la ricerca della verità

“Tutta la vita deve tendere alla verità e alla giustizia. Questo è stato il motto principale che mi ha ispirato tutta la vita quindi non può mancare neanche oggi perché, purtroppo, la verità è difficile da raggiungere anche dopo tanti anni” dice Grasso.

“Noi, però, dobbiamo continuare su queste strada. Io sono ottimista. E’ la forza della speranza che ci aiuterà a trovare comunque la verità. Ho sempre detto che abbiamo avuto tanti collaboratori (di giustizia ndr) che vengono dalla criminalità organizzata, dalla mafia. Forse ci vorrebbe qualcuno che collabori anche con la controparte” ha concluso l’ex Procuratore.

La mafia avrà una fine, ma non è ancora arrivato il tempo

Non può mancare nelle giornate del ricordo l’allora componente del pool antimafia Giuseppe Ayala e oggi a Palermo è tornato anche un altro ex procuratore, oggi alla guida della Procura di Roma, Francesco Lo Voi  “Come diceva Giovanni Falcone, la mafia avrà un inizio e una fine; purtroppo le condizioni complessive della società e di alcuni territori, in particolare nel meridione, vedono una criminalità organizzata che continua a proliferare e fare affari”.

Mafia meno violenta ma comunque forte

“Magari lo fa in modo meno violento rispetto agli anni passati, ma continuiamo a registrarne la presenza e la forte influenza in tutti i settori della vita pubblica e della società”.

A Palermo per le manifestazioni anche il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il Ministro di Grazia e Giustizia Carlo Nordio, quello  dell’Istruzione Alessandro Giuli, il Presidente della Commissione parlamentare Antimafia Chiara Colosimo, e con loro al Museo del Presente il Presidente della Regione Siciliana Renato Schifani e del Sindaco di Palermo Roberto Lagalla.