Aveva il controllo della vendita di prodotti ittici ai ristoranti di Mondello, località balneare di Palermo, Giuseppe Serio, fermato oggi per mafia ed estorsione nell’ambito dell’inchiesta sulla ricostituzione della Commissione provinciale di Cosa nostra. Serio il monopolio se l’era conquistato a suon di minacce.
“Tu.. tu a Mondello frutti di mare non né puoi vendere, qua frutti di mare non ne devi vendere. Vai dove devi andare e ti informi”, diceva, non sapendo di essere intercettato, al commerciante Salvatore Zito che invano aveva provato a spiegargli che il lavoro gli serviva per mantenere la famiglia.
“E io – replica Zito – il pane a casa come glielo devo portare?” “Qua frutti di mare non ne devi vendere. Vai dove devi andare e ti informi. Gli dici: ‘Giuseppe mi ha detto così’. E vedi che ti dice il tuo principale”. Sempre dalle intercettazioni emerge il ruolo di rilievo nel mandamento di Ciaculli di Leandro Greco, nipote del ‘Papa’ di Cosa nostra Michele Greco, tra i fermati.
A fornire la prova della qualifica di capo del giovane boss sono i fratelli Giovanni e Giuseppe Di Giacomo, mafiosi del clan di Porta Nuova, che in carcere, discutendo, dicono: “u criaturi (il ragazzino ndr) pensi che sa spirugghia (se la cava, è all’altezza della situazione ndr) quello…Greco! …Greco!”. Infine molto importante per la ricostruzione di un’estorsione è stata la conversazione tra Erasmo Lo Bello e Carmelo Cacocciola, entrambi fermati oggi.
I due discutono della percentuale da incassare sulla vendita di una lottizzazione per la costruzione di circa 60 abitazioni, per la quale la famiglia mafiosa di Capaci doveva incassare il 3% o comunque una somma non inferiore “a 60.000,00 euro. Cinquantamila euro!? Che sono l’equivalenza di un due per cento”, dice Cacocciola. “Il tre per cento veniva centoquarantamila euro”, risponde Lo Bello. “No, il tre per cento…novantamila euro”, replica Cacocciola. “Ma… vedi che lui lo ha detto il tre per cento, che lo voleva dare, e noi abbiamo detto il quattro su tre milioni”, gli risponde Lo Bello.
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