I mafiosi non vanno in ferie. Il 12 agosto del 2015 a bordo dell’autovettura di Sergio Macaluso, dove i militari avevano piazzato le cimici viene registrata una conversazione lo stesso Macaluso e Domenico Mammi.
I due discutevano di un’estorsione da compiere in via La Farina dove avevano visto un nuovo cantiere edile. Bisognava capire se quel tratto di strada appartenesse alla famiglia mafiosa di Resuttana San Lorenzo o alla famiglia della Noce Porta Nuova.
Mammi chiedeva a Macaluso di informarsi con Domenico Tantillo per sapere il cantiere in quale giurisdizione ricadesse. Macaluso era certo che vi rientrasse poiché in quella strada si realizzava il confine con la famiglia mafiosa della Noce che veniva applicato in base ai marciapiedi; uno apparteneva a Resuttana ed uno alla Noce.
A proposito di confini, poi, Macaluso faceva una serie di esempi che afferivano ad altri mandamenti, come Porta
Nuova, Cruillas ed Uditore. Come il marciapiede di via Dante che delimita la giurisdizione tra Porta Nuova
A questo proposito accennava ad una pescheria alla quale Macaluso voleva imporre il pizzo, salvo poi aver scoperto che rientrava nella competenza di altra famiglia mafiosa.
I due mentre erano in macchina arrivavano in via Scinà a Borgo Vecchio. Qui incontrarono a Domenico Tantillo e hanno avuto la conferma della delimitazione territoriale tra le famiglie.
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