Da stanotte, con l’operazione “Disconnection zone”, la Polizia di Stato ha eseguito un provvedimento di fermo di indiziato di delitto, a carico di dieci cittadini extracomunitari nigeriani, emesso dalla Procura Distrettuale Antimafia.

Le indagini, condotte dai poliziotti della Squadra Mobile di Palermo, diretta da Rodolfo Ruperti, culminate negli odierni provvedimenti restrittivi, in aggiunta agli esiti delle operazioni Black Axe” e “No fly zone”, hanno fornito una credibile radiografia di una mafia nigeriana, radicata ed infiltrata nel tessuto economico, criminale cittadino.

Con l’operazione odierna, la Polizia di Stato ha, di fatto, sgominato una cosca criminale, “Cult”, denominata “Viking”, ben strutturata su tutto il territorio nazionale, avente a Palermo, una base operativa a Ballarò, caratterizzata da una forte struttura gerarchicamente organizzata, con una forte capacità intimidatoria.

Il reato contestato ai fermati è di associazione a delinquere di stampo mafioso, con la commissione di delitti contro la persona, soprattutto in occasione di scontri con i cult rivali per il controllo del territorio e la supremazia all’interno della comunità nigeriana.

Le indagini hanno accertato, inoltre, la presenza di numerose case di prostituzione nel centro storico di Palermo, cc.dd. “connection house”, e registrato numerosi episodi di spaccio di stupefacenti.

Il capo della Squadra Mobile di Palermo, Rodolfo Ruperti, ha parlato di “struttura gerarchicamente organizzata

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