Inneggiare ai malavitosi, riportando citazioni dei superboss Totò Riina e Luciano Liggio, definire i carcerati “leoni” che meritano “onore”. E poi foto di pistole accanto al caffè per augurare buongiorno, di manette con la scritta “nella vita c’è che preferisce gli anelli, noi preferiamo i bracciali”.

Esternazioni che stanno indignando il popolo del web. E’ quanto accade sulla pagina Facebook “Malavita palermitana”, che ha ben 16.115 sostenitori, un numero a dir poco preoccupante.

Una pagina in cui il carcere viene esaltato come prova di coraggio e descritto come “il riposo dei leoni”, in cui pullulano gli insulti alla polizia penitenziaria, dove si dice che è meglio chiamare “gli amici” piuttosto che il 113.

La mafia e il malaffare decantati  insieme ai concetti di “dignità e forza”, e ancora, foto di carceri, saluti ai familiari dei detenuti, link di derisione delle forze dell’ordine.

La pagina, dalla quale non è possibile risalire ai suoi ideatori, sta ricevendo migliaia di segnalazioni degli internauti che ne chiedono la chiusura. Lo sanno bene i gestori del profilo che assumono toni minacciosi e scrivono “Nessuno ci abbatte. Chi sbaglia paga”.

Accade nella nostra bella Sicilia. E non si può fare altro che pensare a chi ha perso la vita, come Falcone e Borsellino, per liberare la nostra terra dai soliti stereotipi e cliché che dipingono i siciliani servi e nel contempo biechi complici della criminalità.

Non possiamo che augurarci che questa vergognosa pagina Facebook chiuda al più presto.