“La decisione di uscire da Fratelli d’Italia non arriva come un fulmine a ciel sereno, ma è una scelta sofferta, giunta al termine di un crescendo di ostacoli e difficoltà, causati dal gruppo dirigente provinciale, nel maldestro tentativo di arrestare il mio impegno politico quotidiano”. Lo dice il deputato regionale Marco Intravaia che a fine aprile si era autosospeso dal partito per aderire al gruppo Misto all’Ars.
L’onorevole prosegue: “Lascio il partito dopo il periodo di autosospensione al quale ero giunto nella speranza che FdI si rendesse conto degli errori che aveva e ha continuato a commettere. Ho dovuto prendere atto che così non è stato e allora la mia uscita si è resa irrevocabile”.
Fratture sempre più ampie
Intravaia parla di fratture. Ecco le sue parole “Le fratture sono diventate sempre più ampie nel corso del tempo, per l’inconciliabilità fra il mio modo di concepire la politica, al servizio dei cittadini e del territorio, e chi invece è abituato a scelte miopi ed autoreferenziali, interessato a preservare le proprie posizioni di potere anziché dedicarsi ai cittadini e alle esigenze delle comunità”.
Inoltre: “Da sempre per me la politica è ascolto della gente e degli amministratori locali che vivono una dimensione di frontiera. In quasi 20 anni di attività non sono mai stato nominato, ho sempre costruito il mio consenso in mezzo alla gente. Ho la convinzione di dovere rispondere prima ai cittadini che mi gratificano con la loro fiducia e poi al partito, sempre lavorando a scelte che mai siano in contraddizione e lesive delle comunità che mi sostengono: non ho mai accettato e mai accetterò imposizioni, qualunque sia il prezzo da pagare”.
Le amministrative a Monreale, la goccia che ha fatto traboccare il vaso
Intravaia parla poi dell’episodio scatenante che, suo dire, “lo ha messo fuori dal partito”: “La vicenda legata alle elezioni amministrative di Monreale è la goccia che ha fatto traboccare il vaso. La presentazione di una candidatura a sindaco di FdI alternativa ad Arcidiacono, nei fatti mi mette alla porta, fuori dal partito. Questo è l’ennesimo atto che disattende il mio appello a mettere al primo posto il sentire dei territori piuttosto che i ‘meriti’ acquisiti per militanza. Ribadisco che il mio interesse, invece, è lo stesso di ieri: continuare il mio impegno al servizio della gente, degli amministratori e dei comprensori che hanno espresso fiducia nei miei confronti”.
A sostegno del presidente Schifani e del Governo regionale
Intravaia poi scioglie qualunque dubbio sul quale sia il suo orientamento all’Ars. “Voglio chiarire, con fermezza e senza alcuna ambiguità, che resto in seno alla maggioranza politica dell’Assemblea Regionale Siciliana, a sostegno del Presidente della Regione Renato Schifani e dell’azione del Governo regionale. Esprimo apprezzamento e stima nei confronti del presidente del Consiglio Giorgia Meloni, per il lavoro che svolge ogni giorno al servizio dell’Italia e mi dispiace che mi abbiano costretto a lasciare un progetto al quale avevo aderito con convinzione. Un abbraccio affettuoso al ministro Nello Musumeci cui mi lega un profondo rapporto umano”.
Cannella (FdI): “Accuse infondate e comportamento autoreferenziale”
“Prendiamo atto con rammarico della decisione dell’onorevole Marco Intravaia di lasciare il partito, nonostante gli ampi spazi di partecipazione e condivisione dei quali ha potuto godere dal momento della sua elezione. A riprova della totale agibilità politica di Intravaia, la sua convinta condivisione delle scelte unitarie dei congressi, provinciale e cittadino, di pochi mesi fa”. Lo dichiara il coordinatore regionale del Partito di Giorgia Meloni, Giampiero Cannella.
“Non amiamo entrare in polemica, ma risultano francamente puerili le argomentazioni secondo le quali la scelta di lasciare FdI è maturata a causa di una presunta ostilità preconcetta nei suoi confronti da parte della classe dirigente locale – prosegue Cannella -. È evidente come l’onorevole Intravaia, che pur non avendo una grande esperienza di militanza all’interno di un grande partito organizzato e strutturato sulla base di regole precise, e oggettivamente gratificato da un importante consenso preferenziale alle scorse elezioni regionali, sia stato colto da una sorta di priapismo politico che lo ha indotto a considerare Fratelli d’Italia una sorta di veicolo utile solo a raggiungere determinate e personalissime mete”.
“Relativamente alla vicenda delle amministrative di Monreale, si evidenzia che fin dalla sua elezione ha goduto della massima libertà d’azione territoriale, ma purtroppo si è dovuto registrare il fatto che alcuni suoi comportamenti autoreferenziali, fin dalla scelta di costruire una lista intitolata a se stesso piuttosto che al partito in cui era stato eletto, nulla hanno a che fare con vagheggiate ipotesi di civismo, che, in ogni caso, sarebbe stato comunque necessario concordare con gli organismi di partito .Ma ovviamente, per i motivi sopra accennati, di tutto questo Intravaia non ha la consapevolezza”.
“La nostra azione politica resta fermamente ancorata alle istanze del territorio e alla condivisione di un percorso attorno alla nostra comunità, principi che continueremo a perseguire con determinazione”.
“Restiamo aperti al dialogo e alla collaborazione con chiunque condivida i nostri valori e obiettivi, lavorando sempre per il bene comune”, conclude il coordinatore regionale di Fratelli d’Italia, Giampiero Cannella.
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