L’oppressione della comunità sull’individuo, la violenza sociale che si riflette sulla vita di ognuno e arriva a sfociare in violenza individuale, subita e inferta, fino allo stupro e all’omicidio.
Andrà in scena domani, 10 gennaio, alle 21 al Teatro Mediterraneo Occupato la prima assoluta di “Marì” della compagnia bolognese “Teatro dei Servi Disobbedienti”, per la regia di Federica Amatuccio.
La vicende è liberamente ispirata alla canzone “Mio zio” di Carmen Consoli e prende spunto dalla tragica storia di una bambina, Marì, molestata dallo zio fin dall’infanzia. La piccola è circondata da un ambiente omertoso e ostile che la giudica e la osserva costantemente, con il consenso della madre a cui interessa unicamente proteggere l’appartenza e il buon nome della famiglia.
Prossimi appuntamenti a Gela e a Barcellona Pozzo di Gotto.
La compagnia Teatro dei Servi Disobbedienti (TSD) nasce a Bologna nel 2013. Fondata dalla regista e scenografa siciliana Federica Amatuccio e dal compositore e autore Andrea Gianessi, vede la partecipazione di artisti provenienti da tutto il territorio nazionale, professionisti nelle discipline della danza contemporanea, del teatro e della musica. La giovane compagnia ha già all’attivo tre produzioni: lo spettacolo musicale “Gocce di Splendore”, la pièce di teatro danza “Fimmina Morta”, e la commedia macabra “Mille modi per crepare in montagna”. Nel 2014 riscuote un grande interesse con il debutto siciliano dello spettacolo “Fimmina Morta”, un’amara e poetica riflessione sull’industrializzazione, ispirata al petrolchimico di Gela. Per due anni di seguito, nel 2015 e 2016, vince un bando dell’ERT – Emilia Romagna Teatro per una residenza artistica presso gli spazi attrezzati di Villa Pini – Centro per le Arti Performative, grazie al quale completa la sua quarta produzione ”Marì”.
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