A 33 anni dalla strage di via D’Amelio, il ministero dell’Istruzione ha scelto Paolo Borsellino tra le tracce per la tipologia C, il tema di attualità.

Il brano proposto è tratto da ‘I giovani, la mia speranza’, pubblicato su Epoca il 14 ottobre 1992, appena 3 mesi dopo l’attentato che il 19 luglio 1992 costò la vita al giudice; riflette sull’importanza della cultura della legalità portata ai giovani come deterrente a lungo termine per la proliferazione della cultura mafiosa.

“Apprendiamo con commozione che tra le tracce della prova scritta  di italiano per la maturità di quest’anno, vi è un riferimento all’attenzione e alla fiducia che nostro padre riponeva nei giovani. Egli nutriva una enorme speranza nelle future generazioni ed abbiamo sempre pensato che a reggere i suoi sforzi vi fosse il senso di una prospettiva alta di un cambiamento in meglio della nostra società civile.

Nella sua famosa frase “ se la gioventù le negherà il consenso, anche l’onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo” è condensata tutta la speranza che la sua attività di magistrato impegnato sul fronte antimafia potesse incidere sulle coscienze di tutti i cittadini, all’interno di un percorso segnato dal sacrificio di tantissime magnifiche vite umane.

Resta in noi oggi la consapevolezza che attraverso l’odierno riconoscimento e tributo, il sacrificio di nostro padre è come un seme che sta dando i suoi frutti. Il percorso è ancora lungo ma siamo sulla buona strada.

Ci sia consentito di ringraziare la Scuola di ogni ordine e grado per tutto il lavoro di educazione alla legalità svolto in questi trentatré anni e che sappiamo sarà portato avanti con nuovo entusiasmo alla luce di quanto accaduto oggi”. Lo dicono i figli del magistrato ucciso dalla mafia.