La corte d’appello di Palermo presidente Adriana Piras ha confermato l’impianto accusatorio per l’inchiesta sulle tangenti alla motorizzazione. La pena più severa è stata inflitta al funzionario Luigi Costa: 11 anni, 2 mesi e 20 giorni. Nella sua abitazione gli investigatori trovarono 590 mila euro in contanti nascosti dietro un armadio.
Sono stati condannati un altro funzionario della motorizzazione Maurizio Caruso a 4 anni e 2 mesi, Giovanna Passavia a 11 anni e 2 mesi, Alfredo Gioietta a 5 anni 8 mesi e 20 giorni, Giuseppe Calabrese a 3 anni e 8 mesi, Domenico Rosario Antonio Crapa, a 3 anni e 10 mesi, Giuseppe Palermo 7 anni, Rosario Rubino a 6 anni e 2 mesi, 3 anni per Giuseppe Gullo, Salvatore Caravello 3 anni 9 mesi e 10 giorni, Gerlando Cracolici 3 anni e 10 mesi, Antonio Gelsomino 3 anni e mezzo, Nadia Abitabile 3 anni, Daniele Cammarata 2 anni e mezzo) e Jordan Peli 2 anni. Nicolò Bonelli e Lelio Calabrese assolti in primo grado, in appello sono stati condannati a 3 anni.
Al contrario Filippo Maniscalco condannato in primo grado a 3 e mezzo è stato assolto in appello. Assolti Walter Bacile, Francesco Caponetto, Giancarlo Ferraro e Michelangelo Fricano. Le indagini della Polstrada, coordinate dal procuratore aggiunto Sergio Demontis e dai pm Vincenzo Amico e Giulia Beux, documentarono con telecamere e microspie lo scambio di denaro per agevolare collaudi, pratiche di immatricolazione, cambi d’uso e certificazioni.






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