Riparte il 1° ottobre su RAI 3 la rubrica della Tgr, “Mediterraneo”. Appuntamento sul terzo canale della tv di Stato alle 12,15 per il via alla stagione 2023/2024.  La nuova stagione è stata presentata questa mattina nel corso di una conferenza stampa all’Auditorium Rai di Palermo.  Continuità è il concetto guida, per ribadire il successo di un programma che conta già più di 1000 puntate e oltre 30 anni di storia.

Cascio, “rafforzeremo collaborazioni con emittenti mediterranee”

“Continuità ma anche innovazione – è l’ambizione di Rino Cascio, capo redattore Rai Sicilia – per guardare il Mediterraneo da tutte e due le sponde. Non racconteremo soltanto quel che accade oltre lo stretto di Sicilia ma ci concentreremo anche su quel Mare nostrum che è giunto qui da noi, uomini e donne che ormai appartengono alla nostra quotidianetà”.

Mediterraneo è prodotto in collaborazione con altre emittenti del Mediterraneo. Dopo aver confermato i rapporti con TVE, la rete spagnola, quest’anno il programma conta pure sull’apporto di France 3. “E’ un ritorno alle origini, quando a questo programma contribuivano ben 14 reti – spiega Cascio – ed è nostra intenzione ricominciare a rafforzare le collaborazioni con le emittenti del Mediterraneo”.

Di Cicco, “uno sguardo attento alle donne del Mediterraneo”

Alla guida della sede Rai siciliana c’è Roberta Di Cicco, è una delle tre direttrici di sede di tutti gli asset Rai: “Come direttrice di sede, e donna, per me è importante che questa trasmissione venga prodotta qui in Sicilia”. Di Cicco, infatti sottolinea anche come uno dei temi cari alla rubrica sia il ruolo delle donne: “Mediterraneo, nei suoi trenta anni di storia, ha sempre dedicato grande attenzione alle donne. Abbiamo raccontato storie drammatiche ma anche storie belle, di vita, di donne che vivono in tutto il bacino del Mediterraneo”.

Gueli, “Mediterraneo è un ponte tra le due sponde del mare”

Alla conferenza stampa di presentazione della stagione di Mediterraneo era presenta anche Roberto Gueli, vice direttore Tgr e presidente dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia. Gueli ha ricordato i trenta anni della trasmissione, “una delle più longeve della RAI”.  “Crediamo che la rubrica sia un ponte costruttivo sul Mediterraneo – dice Gueli – in questo momento che il nostro mare è raccontato solo per i viaggi dei migranti”.

Alosi, “analisi e racconti in profondità”

Da otto anni, a condurre il programma c’è il volto familiare di Nicola Alosi, da oltre un ventennio nelle fila della tv di Stato. “Raccontare il Mediterraneo è un po’ come raccontare la Sicilia. Ma questo programma ci offre la possibilità di andare in profondità, cosa spesso non possibile con il telegiornale. Con Mediterraneo abbiamo il tempo di riflettere un po’ di più “. Nella prima puntata è previsto anche un servizio da Derna, la città della Libia distrutta dal crollo delle dighe.

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