“Ho cominciato a fare politica mentre avvenivano le stragi. Vicenda che mi hanno segnato e che rimangono fra gli elementi maggiormente simbolici di ciò che mi ha portato all’impegno in politica”. E’ quello che ha ribadito la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni incontrando oggi la stampa a Palermo nel giorno dedicato alla memoria della strage di via D’Amelio avvenuta 31 anni fa.

Le tappe della Meloni

La Presidente del Consiglio è arrivata di buon’ora a Palermo. Il volo di Stato è atterrato un quarto d’ora prima delle 9 all’aeroporto Falcone Borsellino. La Presidente ha deposto una corona di fiori davanti alla lapide che ricorda tutte le vittime che si trova all’interno della Caserma Lungaro della Polizia di Stato. in un primo tempo dovevano essere presenti i giornalisti come ogni anno ma all’ultimo istante, ieri sera, la Questura ha chiuso le porte informando che non sarebbero stati ammessi.

Alla Lungaro una stretta di mano anche ai parenti degli agenti morti nelle stragi e di altra vittime come Agostino

L’omaggio sulle tombe dei magistrati e l’incontro con i parenti

La Presidente ha poi portato il suo omaggio alla tomba di Paolo Borsellino nel cimitero dove è ospitata e lì ha incontrato i parenti che le hanno fatto omaggio di un volume della memoria. A San Domenica, invece, dove si trova la salma di Giovanni falcone nel Pantheon dei palermitani, l’omaggio e l’incontro con Maria Falcone.

Il vertice per l’ordine e la sicurezza pubblica

Poi la Presidente del Consiglio ha presieduto il vertice per l’ordine e la sicurezza pubblica tenuto in prefettura per fare il punto sulla lotta alla mafia e a margine di quell’incontro ha parlato on i giornalisti. Proprio per motivi di sicurezza le è stato consigliata la partecipazione al resto delle manifestazioni.

Le polemiche e la risposta

Ma la Meloni aveva già annunciato che per impegni non sarebbe riuscita ad essere presente alla fiaccolata di stasera così come in via D’Amelio ma invita a smetterla con le polemiche “Chi fa queste polemiche non aiuta le istituzioni. Mi ha stupito quello che ho letto sui quotidiani: una polemica inventata sul fatto che avrei scelto di non partecipare alla manifestazione per paura di essere contestata. Chi mi può contestare? La mafia? La mafia può contestare un governo che ha fatto tutto quello che andava fatto sul contrasto alla criminalità organizzata. Ma io non sono mai scappata in tutta la mia vita. Io sono un persona che si permette sempre di camminare a testa alta. Sono qui oggi e sarò qui sempre per combattere la mafia” ha detto a margine delle commemorazioni di Palermo.

“Ho incontrato Manfredi Borsellino che mi ha donato un ritratto di Paolo Borsellino. Mi ha ringraziato per esserci e io voglio ringraziare lui. La fiaccolata è stato un tema di agenda. Ho preferito fare la cosa più istituzionale. Se avessi partecipato solo alla fiaccolata mi avrebbero detto “eh non partecipi alle cose istituzionali”. Ho fatto quello che era giusto fare da presidente del Consiglio. Stasera c’è un’altra iniziativa a Civitavecchia che riguarda la Guardia Costiera alla quale avevo già annunciato la mia presenza”.

La battaglia contro la mafia si può vincere

“Siamo convinti che la battaglia contro la mafia si possa vincere. Lo Stato ha inferto in questi mesi colpi importantissimi contro la criminalità organizzata e sono stata colpita dal fatto che si mette n discussione anche questo. Perché c’è un tema sul quale le istituzioni non dovrebbero dividersi e ci sono giorni nei quali non si dovrebbero fare polemiche sterili e inventate che fanno bene solo a quelli che stiamo combattendo” ha aggiunto la Meloni “Di una cosa sola sono certa, io sono una persona che si permette sempre di camminare sempre a testa alta, non scappo mai non sono mai scappata in tutta la mia vita, particolarmente non lo faccio quando si parla di mafia. Sono qui oggi e sarò qui sempre quando c’è da combattere la mafia, se qualcuno vuole fare polemica perché pensa che questo possa essere utile a combattere la mafia lo faccia. Continuo a fare il mio lavoro con le persone che in buona fede ce la mettono tutta per cercare di fare vincere lo Stato” ha concluso