Tra quaranta giorni si celebrerà la Santa Pasqua, e secondo quanto raccomanda la Chiesa cattolica, ci si dovrebbe preparare ad accogliere il Cristo risorto praticando penitenze, astinenza ed esercizi spirituali.

Si chiude oggi per la Chiesa Cattolica il periodo colorato e un po’ licenzioso del Carnevale e inizia la Quaresima col Mercoledì delle Ceneri, chiamato così perché nella messa di questo giorno, con della cenere, il sacerdote ‘disegna’ la croce sulla fronte dei fedeli. Secondo quanto narrato nella Bibbia, la cenere, infatti, è simbolo di purificazione.

Gli altari si colorano di viola, segno di attesa e suffragio.

Un lasso di tempo di quaranta giorni, gli stessi che Gesù dopo il battesimo nel Giordano trascorse nel deserto, che lascia alle spalle lo sfarzo e l’opulenza anche culinaria per lasciare il posto alle privazioni in attesa della Pasqua, che ristabilirà l’equilibrio tra i due opposti periodi.

In Sicilia, in passato il digiuno era vissuto con rigore estendendo l’astinenza dalle carni del venerdì (giorno della crocifissione di Cristo) a tutto il periodo e comprendeva anche tutte le preparazioni contenenti grassi animali, come lo strutto. Generalmente era consigliato fare un pasto unico durante la giornata, ma non era vietato mangiare qualcosa al mattino e alla sera. Era preferibile anche evitare cibi e bevande considerate generalmente come ricercati o costosi.

Tradizionale è poi il “fioretto”, un piccolo sacrificio, un impegno o un proponimento che si offre a Gesù a alla Madonna. Erano osservati, inoltre, rigorosamente, gli esercizi spirituali. Ogni paese aveva, infatti, una “casa degli esercizi”, o un luogo destinato ad essi, all’interno del quale i devoti si chiudevano per una settimana di isolamento. Probabilmente ha origine da qui il detto, riferendosi a lunghi periodi, “longa quantu ‘na Quaresima!”.

E’ abitudine dei cattolici praticanti assistere alla santa messa di oggi. 

(foto tratta dal web)