Per curarsi ed evitare di essere arrestato aveva cambiato identità e si faceva chiamare Andrea Bonafede. Matteo Messina Denaro, arrestato oggi alla clinica La Maddalena di Palermo, dove si stava curando in day hospital, è stato portato nella caserma dei carabinieri San Lorenzo in via Perpignano. A portarlo i Carabinieri del Ros che questa mattina hanno eseguito un repentino blitz nella clinica palermitana, cogliendo di sorpresa il boss. L’inchiesta è stata coordinata dal procuratore di Palermo Maurizio de Lucia e dal procuratore aggiunto Paolo Guido.

Messina Denaro, come si apprende subito dopo la cattura, era in cura per un tumore alla clinica Maddalena di Palermo. Questa mattina si è recato nella struttura di via san Lorenzo per un day hospital ma i Carabinieri non si sono fatti trovare impreparati e hanno organizzato un blitz puntuale e diretto. Sono andati a colpo sicuro ammanettando colui che è considerato il capo di Cosa nostra e a cui sono imputati numerosi delitti, anche efferati.

In clinica si era presentato con il nome di Andrea Bonafede. I Carabinieri del Ros, del Gis e dei comandi territoriali della Regione Sicilia, con l’appoggio della procura della Repubblica di Palermo, hanno arrestato il latitante Matteo Messina Denaro presso la clinica La Maddalena a Palermo, dove si stava sottoponendo a cure mediche. Il boss di Cosa Nostra, nato nel 1962 e originario di Castelvetrano, era in fuga da oltre 30 anni. Alle 9,35, il boss Matteo Messina Denaro è stato caricato su un furgone nero dai militari e scortato da diverse gazzelle dei carabinieri portato via, fra gli applausi di tanti palermitani.

Matteo Messina Denaro, si diceva da qualche tempo, è malato, ha bisogno di cure, la sua latitanza di questo potrebbe risentire. E alla vigila del trentennale degli attentati continentali, l’ultimo atto della sanguinosa stagione stragista, si chiude la latitanza del superboss.

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