“L’ipocrisia di Giancarlo Cancelleri è la più grande certezza di questa campagna elettorale. Come può ergersi a paladino della morale quando ogni sua ipotetica azione politica e amministrativa potrebbe celare un interesse, diretto o indiretto, della Casaleggio Associati e dei clienti di quest’ultima? Prima di puntare il dito sugli altri, l’esponente del M5S chiarisca immediatamente quali sono i rapporti che lo legano alla Casaleggio Associati, società privata della quale si disconosce tutto che ‘gestisce’ di fatto il Movimento 5 Stelle, condizionando diversi amministratori locali”.
Così Carmelo Miceli, segretario provinciale del Pd di Palermo rispondendo alle polemiche su impresnetabili e interessi. “Giancarlo Cancelleri – prosegue l’esponente dem – ha il dovere politico e morale di chiarire se, come avvenuto per la Raggi a Roma, ha mai sottoscritto un contratto con la Casaleggio Associati, fornendoci copia di questo eventuale documento. Deve rendere noti i clienti e i partner della Casaleggio Associati così da consentirci di verificare se questi hanno interessi di qualsiasi natura, soprattutto economica, in Sicilia e con la Regione siciliana”.
“Un esempio – specifica Miceli – per chiarire i termini della faccenda. È una mera coincidenza il fatto che Giancarlo Cancelleri abbia fatto il suo tour elettorale a bordo di un’auto elettrica di una nota casa giapponese, annunciando poi che ‘se il 5 novembre i cittadini ci manderanno al governo, uno dei primissimi impegni sarà quello di incentivare la tecnologia delle auto elettriche’, ovvero Luigi Di Maio che, nella sua prima uscita pubblica da candidato premier del M5S, senta la necessità di precisare che ‘uno degli obiettivi che ci siamo dati e quello di creare un milione di auto elettriche entro il 2020’? Quali sono – continua – i termini reali dell’accordo tra il M5S e la casa giapponese per il tour siciliano? La Casaleggio Associati ha o ha mai avuto tra i suoi clienti società che producono auto elettriche e, nello specifico, la casa giapponese?”.
“E questo – sottolinea l’esponente dem – è solo uno dei tanti esempi che si potrebbero fare. Insomma, Giancarlo Cancelleri chiarisca se si trova in una condizione di conflitto di interessi, ipoteticamente molto più grave di quella di Silvio Berlusconi perché, se le aziende dell’ex Cavaliere erano note a tutti, i partner e i clienti della Casaleggio Associati non sono noti a nessuno. E chi incentra la propria campagna elettorale sulla presentabilità, l’onestà, la coerenza e la discontinuità rispetto al passato ha il dovere politico e morale di sgombrare il campo da ogni possibile e legittimo sospetto. Il silenzio, invece – conclude Miceli -, significa imbarazzo e ammissione di colpa”.
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