“E’ oggettivamente inammissibile e omertoso il ‘no comment’, come riporta un organo di stampa siciliano (Giornale di Sicilia – ‘Mafia a Pietraperzia, il sindaco: ‘Il Comune non sarà parte civile’), del neo candidato M5S alla presidenza della Regione siciliana, Giancarlo Cancelleri, sulla notizia della rinuncia del sindaco pentastellato, Antonio Bevilacqua, di fare costituire il Comune di Pietraprezia come parte civile contro gli imputati di mafia del processo ‘Primavera’”.

Lo afferma, in una nota, Carmelo Miceli, segretario provinciale del Pd di Palermo. “In uno stato di diritto – aggiunge Miceli – è doveroso che ai figli non siano fatte pagare le colpe dei padri, anche se mafiosi, ma solo quando i figli, per primi, danno dimostrazione di comprendere che i soldi sporchi fatti dai loro genitori debbono essere restituiti allo Stato e ai cittadini. Abdicare al dovere morale di schierarsi sempre e comunque contro Cosa nostra significa derogare a quei principi culturali di legalità che dovrebbero essere patrimonio comune di tutti gli schieramenti politici e soprattutto degli uomini delle istituzioni”.

“Male, pertanto, il sindaco di Pietraperzia nella non costituzione di parte civile – sottolinea l’esponente dem -, malissimo Cancelleri a non prendere posizione su questa vicenda. Forse ne condivide le finalità? Se il buongiorno si vede dal mattino è facile prevedere che con Cancelleri governatore dell’Isola la Regione siciliana non si costituirà più parte civile in nessun processo di mafia, lanciando in questo modo un pericolosissimo segnale di servo encomio nei confronti di Cosa nostra e dei suoi adepti. Non proprio – conclude Miceli – un esempio virtuoso. Insomma, a poche ore dall’investitura, ecco la prima grande gaffe del candidato del M5S alla presidenza della Regione siciliana Giancarlo Cancelleri”.