Il calcio, si sa, infiamma particolarmente gli animi dei tifosi. A volte però si supera davvero il limite.
La vicenda alla quale ci riferiamo è accaduta il 21 dicembre 2013, in occasione della partita Castelbuono-Randazzo.

Tre uomini avrebbero inveito “contro la terna arbitrale con frasi minacciose ed oltraggiose”. Con questa motivazione sono stati citati a giudizio Santo Marandano, Alessandro Schicchi e Antonino Pappalardo che all’ epoca dei fatti erano rispettivamente tifoso, giocatore e dirigente dell’ Asd Castelbuono 1975.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, Pappalardo, già noto alle forze dell’ ordine, avrebbe pronunciato la seguente frase: “Non mi interessa niente se mi arrestano per Natale… mi faccio mettere le manette…però io li devo ammazzare”.

Veramente un’esagerazione che va ben oltre la normale e sana competizione sportiva.
Per quei fatti il giudice sportivo inflisse alla società una multa di 1.000 euro e una squalifica di un mese ai dirigenti Giuseppe Abbate e Giuseppe Ippolito.

Il 25 gennaio del 2014 la stazione dei carabinieri di Castelbuono denunciò in stato di libertà i tre al tribunale di Termini Imerese che a sua volta ritenne opportuno inviare gli atti al questore di Palermo, che il 14 febbraio decise il Daspo, ossia il divieto di partecipare alle manifestazioni sportive, per Marandano (tre anni), Schicchi (due anni) e Pappalardo (un anno e mezzo).

I tre uomini fecero ricorso al prefetto, che modificò il provvedimento solo per Schicchi consentendogli di partecipare “agli incontri disputati dalla società per la quale risulta tesserato”: infatti tuttora milita nelle file del Geraci in Prima categoria.

Il pubblico ministero Giacomo Brandini, come atto dovuto, aveva iscritto nel registro degli indagati Marandano e Schicchi per minacce e ingiuria, Pappalardo invece per minacce gravi. Adesso per loro è arrivata la citazione a giudizio e il processo.