Il livello di civiltà di una città si riconosce anche dal rispetto e dall’attenzione che essa nutre nei confronti dei più bisognosi, dei più deboli, o nei confronti di coloro che sono privi di abilità fisiche. Il servizio girato nella città di Monreale, con la collaborazione di Salvo Campanella, mostra invece le difficoltà che è costretto a vivere quotidianamente chi è portatore di un handicap fisico. Chi affida la propria mobilità all’utilizzo della carrozzella si scontra contro un elevato numero di barriere architettoniche, che limitano in modo significativo la possibilità di vivere la città in maniera normale. È impossibile raggiungere gli uffici pubblici, dall’anagrafe, al palazzo di città, dall’ufficio tecnico al comando della Polizia Municipale. I pochi bagni per disabili presenti all’interno degli esercizi commerciali (gli unici, in assenza di quelli comunali) divengono off limits a causa della mancanza di scivoli nei marciapiedi.

Una difficoltà, quest’ultima, affrontata spesso anche dai tanti turisti disabili che vengono a visitare il Duomo. La città di Monreale, che ambisce a raggiungere una visibilità internazionale, proprio per la presenza di un monumento riconosciuto patrimonio dell’UNESCO, non può esimersi dall’applicare politiche e fornire servizi che vadano nella direzione di una migliore qualità della vita dei concittadini più disagiati.

Ed invece anche raggiungere una farmacia può diventare un obiettivo impossibile, soprattutto se alle barriere architettoniche si aggiungono quelle culturali, quelle poste dai cittadini normodotati con i loro comportamenti incivili. Auto parcheggiate dinanzi agli scivoli, posti H occupati abusivamente.

“Per me già trovare un parcheggio per l’auto è un’impresa – spiega Salvo Campanella – Preferisco non stare a Monreale ma andare a Palermo, dove l’amministrazione si sta impegnando nell’abbattere le barriere architettoniche. Ma il mio sogno è che possa vivere Monreale come chi sta in piedi”.