E’ morta a 33 anni la dottoressa gentile. Per tanti che l’hanno conosciuta Alessandra Anastasi era sempre sorridente e solare.

Trentatré anni, laureata in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo, ha combattuto fino all’ultimo contro una forma di tumore del seno ancora incurabile e aggressivo, il triplo negativo, così chiamato perché non risponde alle terapie che comunemente vengono utilizzate per curare il cancro.

Il sogno di Alessandra era fare la giornalista. Ex studentessa del liceo classico europeo all’istituto Maria Adelaide di Palermo, dopo aver conseguito la laurea in Scienze della Comunicazione per i Media e le Istituzioni e aver collaborato anche con un giornale locale, aveva completato il ciclo di studi in Scienze Internazionali all’Università di Torino.

Di recente si era iscritta a un Master di giornalismo, realizzato in collaborazione con il Corriere della Sera. Lezioni che avrebbe dovuto seguire una volta essersi ripresa dall’ultima ricaduta, quella più brutta che le è stata fatale.

La scrittura era la sua passione più grande. Ha scritto anche durante e della sua malattia, raccogliendo tutto in un diario privato.

Alessandra scopre di avere un tumore circa un anno e mezzo fa. Dopo esami, terapie e cure che purtroppo non danno i risultati sperati, si sottopone alla mastectomia.

Lunghi i 44 giorni di ricovero. Un tempo lunghissimo. L’ultimo compleanno, il 10 giugno scorso, Alessandra lo trascorre al reparto oncologico dell’ospedale Civico (all’ex Maurizio Ascoli). La solidarietà e l’empatia di chi come lei sta affrontando la malattia, riescono a trasformare anche un momento drammatico in un giorno speciale.

“Ci siamo conosciute probabilmente nella peggior circostanza possibile, ma ogni volta che venivi a fare terapia mi inondavi con il tuo amore immenso e con la tua gentilezza disarmante! Abbiamo costruito un rapporto al di fuori di queste brutte mura dell’Oncologia e ricordo ancora il tuo ultimo compleanno passato in reparto, abbiamo cercato di renderlo speciale nonostante il momento – racconta un’amica – Mi mancherai per sempre! Dovevamo andare a Vulcano insieme, non abbiamo fatto in tempo, ti prometto che andrò anche per te! Sarai sempre nei miei pensieri! Ti voglio bene”.

In sua memoria gli amici hanno avviato una raccolta fondi in favore dell’Airc a sostegno della ricerca. «Abbiamo deciso di ricordare Alessandra non con la tradizionale corona di fiori, ma con un gesto che possa avere un significato concreto. In sua memoria raccoglieremo una somma da destinare all’AIRC, per sostenere la ricerca e dare speranza a chi lotta contro il cancro. Chiunque voglia unirsi a questo pensiero speciale è il benvenuto”.

Una “dottoressa gentile”, come la ricorda il suo prof universitario Alberto Trobia.