Se n’è andato, all’età di 83 anni, il noto fotoreporter palermitano Gigi Petyx. Lascia la moglie Giovanna e i figli Igor, Ivana e Tatiana.

Sulla sua pagina Facebook si legge: “Appeso allo spigolo dell’armadio il suo gilet da guerra, sempre pronto all’uso: nelle tasche una piccola Nikon d’assalto, la mappa della città, notes, occhiali e penne”.

Gigi Petyx, nato al mercato del Capo, chiamato il ‘paparazzo rosso‘ per la sua capigliatura, ha raccontato la città, dietro a un obiettivo, per oltre 60 anni. Ne aveva appena 13 quando prese, per la prima volta, in mano la sua macchina fotografica.

Nella sua lunga carriera, Gigi Petyx ha collaborato con il quotidiano L’Ora e il Giornale di Sicilia. In occasione dell’uscita del libro Palermo Petyx, nel 2014, curato da Laura Grimaldi e Claudia Mirto, edito da Flaccovio, il fotoreporter raccontò: “Iniziai a fare gavetta coi calzoni corti prima in uno studio fotografico, occupandomi di matrimoni, battesimi e ritratti di famiglie in posa, poi approdai all’atelier di Giusto Scafidi di via Ruggero Settimo, immortalando la vita quotidiana dei palermitani allo stadio, a teatro, alle feste private e a quelle in piazza”.

E ancora: “Attraverso quel laboratorio ebbi il primo contatto con i giornali. Inizialmente mi occupavo di servizi sportivi, poi un giorno il direttore mi propose un patto: se avessi indossato i pantaloni, avrebbe puntato su di me per reportage di cronaca nera e giudiziaria”.

Petyx, che avrebbe compiuto 84 anni il prossimo 9 luglio, ha anche consegnato alla storia l’arresto di Luciano Liggio, nel maggio 1964: “A Corleone, tra vecchie case, cespugli e ovili, decine di carabinieri con giubbotti antiproiettile e le prime mimetiche aspettavano da ore la sua uscita per arrestarlo – ha ricordato Petyx – indossavo solo la mia Rolleiflex e la mia incoscienza e avanzavo verso l’obiettivo dietro le pattuglie”.

Tra gli altri scatti celebri del fotoreporter palermitano il triplice omicidio di Corleone, la strage di Ciaculli del 1963 o la caduta del DC-8 a Montagnalonga nel 1972. Sua la fotografia di Ninetta Bagarella, la vedova del boss mafioso Totò Riina, in tribunale nel 1971.

Davanti all’obiettivo di Petyx anche illustri personaggio dello spettacolo come Giorgio Gaber, Gino Paoli, Gian Maria Volonté, Alba Parietti con il fidanzato di allora Giuseppe Lanza di Scalea e molti altri.

Il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, ha dichiarato: “La morte di Gigi Petyx rappresenta una grave perdita per il mondo del giornalismo palermitano. Per oltre mezzo secolo Petyx ha raccontato puntualmente la storia di Palermo. Dagli anni più bui, segnati dalle stragi di mafia, alle emergenze della nostra città. Per i fotoreporter e i cronisti Gigi Petyx è stato un grande esempio, grazie alla sua immensa generosità. Un professionista sempre pronto a dispensare consigli ai giovani che si avvicinavano al mestiere di giornalista. I suoi scatti sono una ricca e indelebile eredità lasciata alla città. Al figlio Igor, che ne ha ereditato il mestiere e la passione, e a tutta la famiglia di Gigi Petyx esprimo tutto il mio cordoglio e la mia vicinanza”.

Dalla redazione di BlogSicilia le più sentite condoglianze alla famiglia e al collega Igor.