Morto a Palermo all’età di 85 anni, Don Cataldo Migliazzo, conosciuto come Padre Cataldo,  uno dei più famosi esorcisti non solo della Sicilia. Francescano, originario di Gangi, nelle Madonie (dove saranno celebrati i funerali) Don Cataldo praticava questa “professione” da più di 20 anni. Le spoglie si trovano al convento di Sant’Antonio a Bagheria. Era stato, qualche anno fa, protagonista di “Liberami“, un documentario di Federica Di Giacomo, premiato a Venezia, che era uscito anche nei cinema.

Gli esorcismi

“Il nostro è prima di tutto un lavoro di accoglienza, di ascolto, di discernimento – diceva Don Cataldo – Una capacità che si ottiene, grazie all’esperienza, perché il confine tra possessione e malessere psichico spesso è molto labile. E ci sono persone che vogliono sentirsi dire che stanno male per colpa del diavolo, perché è molto difficile ammettere il proprio disagio psichico. Queste persone sono persone veramente possedute, che vanno in trance, hanno continue ossessioni, alternano il pianto a manifestazioni di aggressività. Io pratico l’esorcismo, ma dico sempre che il vero rimedio è la fede vissuta ogni giorno attraverso i Sacramenti e la lettura della Bibbia”.

La richiesta di aiuto delle famiglie

“L’esorcismo è un fenomeno molto più diffuso di quanto si possa pensare – raccontava Padre Cataldo qualche tempo fa -Intere nuclei familiari chiedono l’aiuto della Chiesa. Ogni giorno ricevo da quindici a venticinque famiglie che vengono alcune per la prima volta a cui faccio la preghiera di liberazione e di perdono – diceva – perché chi è incappato in questo disturbo si può liberare solo se perdona chi gli ha fatto il male… la scorsa settimana sono venuti due fratelli che ci volevano quattro uomini per tenerli… in una sola volta che non capita quasi mai sono stati liberati e quel giorno c’erano otto o nove posseduti da esorcizzare… è venuto uno da Catania, sono venute persone da Favara, Corleone, Bagheria, Palermo”.

 

 

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