La mossa delle opposizioni è confermata. Prima la mozione di sfiducia, sia pure con la coscienza di non avere i numeri, poi (o anche durante) manifestazioni di piazza a supporto. Il tutto per logorare il governo e la maggioranza.

La mozione presentata oggi

Con questo interno le forze di opposizione all’Ars hanno illustrato questa mattina la mozione di sfiducia nei confronti del presidente della Regione Renato Schifani. Alla conferenza stampa sono intervenuti Antonio De Luca (capogruppo Movimento 5 Stelle) Michele Catanzaro (capogruppo Partito Democratico) e Ismaele La Vardera (Controcorrente).

5 stelle “La mozione di tutti i siciliani”

Per il capogruppo 5 stelle Antonio De Luca: “Questa non è solo mozione di sfiducia delle opposizioni a Schifani, questa è la mozione di sfiducia di tutti i siciliani onesti che sono stanchi di vedere la Sicilia governata in maniera opaca o addirittura contro legge; è la mozione di sfiducia di chi non può più vedere i propri figli andare via dalla Sicilia in cerca di lavoro, di chi è stanco di andare lontano da casa per curarsi, di chi non tollera vedere utilizzate le risorse pubbliche per interessi privati o dei partiti; è la mozione di sfiducia per mandare a casa Schifani e garantire un futuro migliore alla Sicilia. In un documento di poche pagine abbiamo sintetizzato le inefficienze e gli scivoloni più eclatanti del governo, se avessimo dovuto metterli tutti avremmo dovuto preparare un testo di 100 pagine”.

Pd “Strada in salita ma almeno Schifani verrà in aula”

Diverso l’obiettivo del Pd secondo il capogruppo Michele Catanzao: “Oggi le opposizioni unite fanno un altro importante passo in avanti, con la mozione di sfiducia vogliamo dire basta ad un governo che fa parlare di sé solo per indagini giudiziarie e fallimenti politici. Sappiamo che è una strada in salita perché i numeri non sono dalla nostra parte, ma il presidente Schifani adesso non potrà più fuggire e dovrà finalmente presentarsi in aula per assumersi le sue responsabilità. Il percorso delle opposizioni va avanti nel segno dell’unità, per la prima volta abbiamo anche presentato un pacchetto di emendamenti comuni alla finanziaria”.

La Vardera “Prenderemo voti anche in maggioranza”

L’unico che conta di rosicchiare voti è Ismaele La Vardera: “I siciliani capiranno chi sta dalla loro parte e chi invece va contro di loro, e lo capiranno leggendo le firme sulla mozione che deve essere discussa prima della finanziaria. Schifani sarà costretto adesso a venire in aula, e la smetta di prenderci in giro regalandoci il ‘codice parlamentare’ e dicendo implicitamente di imparare le regole. Noi risponderemo portandogli la Costituzione.

Facciamo un appello ai deputati della maggioranza, che abbiano il coraggio di firmare la mozione e scrivere la storia, staccando la spina a un governo pieno di indagati e rinviati a giudizio”.

La polemica con De Luca

Sullo sfondo c’è anche una per niente velata polemica con Cateno De Luca che alla mozione di sfiducia non crede. Ma lui, De Luca, non se ne tiene una e risponde anche stavolta.

“Invito il presidente dell’Assemblea Regionale, Gaetano Galvagno, a calendarizzare immediatamente in Aula la mozione di sfiducia al presidente Schifani, prima dell’avvio del percorso sulla legge di stabilità. Sud Chiama Nord, come già detto, è pronta a votarla, in modo da arrivare a 26 voti che, lo ribadiamo, non bastano perché ne servono 36” dice senza mezzi termini.

“E dunque, presentare una mozione di sfiducia sapendo di non avere i numeri per farla approvare è mera propaganda, totalmente all’opposto di ciò che serve in questo momento alla Sicilia. Per questo ho proposto la strada più seria e più coraggiosa: dimetterci tutti, evitando di fare gli indignati a 15 mila euro lordi al mese”.

“Quanto al capogruppo dei 5 Stelle, Antonio De Luca, ci risparmi la sua stucchevole paternale.
Io sono già grande. E glielo ricordo con un piccolo dettaglio: alle elezioni del 2022 li ho battuti e ho preso da solo quasi gli stessi voti dei candidati alla Presidenza della Regione di 5 Stelle e PD insieme”.

“Adesso la domanda non riguarda me, ma loro: vogliono continuare sulla strada dello sfascismo o intendono finalmente mostrare maturità di fronte ai siciliani? Perché la Sicilia ha bisogno di serietà, non di chi si limita a fare cinema e varietà”.

“Infine, attendo ancora le loro scuse per non essere stato invitato, senza motivi, al loro raduno di San Martino”.