Il tribunale del Riesame ha annullato il sequestro di beni per un milione e 400 mila euro a carico dei fratelli Carmelo e Maurizio Lucchese, un tempo titolari della Gamac Group srl, con cui gestivano numerosi supermercati tra Palermo e la provincia, disposto il 17 maggio.
Secondo i giudici l’ordinanza non era stata adeguatamente motivata come aveva dichiarato nel ricorso l’avvocato Rosanna Vella, che assiste Carmelo Lucchese. Ai Lucchese, l’anno scorso, la sezione Misure di prevenzione del tribunale aveva già sequestrato un patrimonio di 150 milioni per presunte infiltrazioni mafiose e la società è in amministrazione giudiziaria. Il nuovo blocco di beni è legato ad un’inchiesta della guardia di finanza su un’ipotesi di truffa ai danni dell’Inps sui contratti di solidarietà che sarebbero stati sottoscritti dai dipendenti a loro insaputa.
Tra il 2016 ed il 2020 gli indagati avrebbero falsamente attestato all’Inps uno stato di crisi aziendale nonché, secondo le indagini dei finanzieri, la riduzione dell’orario di lavoro per circa 60 dipendenti all’anno i quali, in realtà, sarebbero stati impiegati in turni considerevolmente superiori. La società avrebbe ottenuto, negli anni, un credito contributivo di 1.387.413 euro.
Il maxi sequestro all’imprenditore Lucchese
Nel febbraio del 2021 il tribunale di Palermo, su richiesta della procura, direzione distrettuale antimafia, effettuò un maxi sequestro di beni a Carmelo Lucchese, imprenditore nel settore della grande distribuzione alimentare. Il provvedimento per un valore complessivo di circa 150 milioni di euro venne eseguito dai finanzieri del comando provinciale di Palermo.
Oggetto del sequestro è in particolare la società Gamac Group srl, con sede legale a Milano, che gestiva 13 supermercati tra Palermo e provincia (Bagheria, Carini, Bolognetta, San Cipirello e Termini Imerese) che, come disposto nel citato provvedimento, venne contestualmente affidata ad un amministratore giudiziario nominato dal tribunale, con il compito di garantire la continuità aziendale e mantenere i livelli occupazionali per preservare i diritti dei lavoratori, dei fornitori e della stessa utenza.
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