In Sicilia, da domenica prossima, tutti i musei e i parchi archeologici resteranno chiusi. Niente visite per la domenica delle Palme, Pasqua e Pasquetta. L’annuncio arriva informalmente dalla Sas la Servizi Ausiliari Sicilia, società partecipata che si occupa, fra l’altro, dei custodi dei Beni Culturali.

L’annuncio, in realtà, è di parte sindacale. La colpa sarebbe dei tagli applicati nella Legge di stabilità regionale (non ancora pubblicata) che ha ridotto di un terzo circa i fondi destinati proprio alla Sas, che conta 420 lavoratori, addetti alla custodia e alla fruizione dei beni culturali dell’Isola.

Per contenere le spese e rientrare nei budget è stata, dunque, emanata una circolare regionale che impone a tutti i siti museali di sospendere le turnazioni e l’utilizzo del personale Sas nei giorni festivi.

La conseguenza è facilmente intuibile: siti chiusi per tutti i festivi. Una cosa alla quale i siciliani sembrano ormai essersi abituati. La polemica si ripete ogni anno in occasione del sopraggiungere delle festività o dell’estate.

I fondi necessari per evitare queste chiusure ‘selvagge’ vengono calcolati in circa 800.000 euro. Somme che potrebbero perfino essere inferiori se si riuscisse a modificare i turni consentendo, ad esempio, i riposi compensativi infrasettimanali al personale anziché chiudere nei festivi o il passaggio a tempo pieno dei circa 250 lavoratori attualmente part-time.

Sul tavolo anche la proposta di utilizzare in questi ruoli lavoratori ex Asu, già a carico della Regione e spesso non impiegati. in parte questo è già avvenuto con la chiamata di circa 300 lavoratori ma a disposizione ce ne sono altri 700 fino ad ora non impiegati.

 

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