“Ci auguriamo che si possa finalmente comprendere che non può esserci vera attenzione al patrimonio culturale della Sicilia senza un autentico rapporto di collaborazione istituzionale tra Regione ed Enti Locali e senza una collaborazione improntata alla reciproca lealtà e correttezza che consenta di presentare al visitatore un’offerta culturale quanto più integrata e attrattiva. Rifiutiamo, pertanto, una visione miope in base alla quale i beni culturali sarebbero di ‘proprietà’ della Regione siciliana (o ancor peggio dell’assessorato Beni Culturali) o degli Enti locali cui è affidata la gestione”. Hanno dichiarato Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano, rispettivamente presidente e segretario generale di AnciSicilia.

“Non vi può essere dubbio sul fatto che vi è un rapporto inscindibile tra i siti culturale e il territorio nel quale esso si trova. Se si perde di vista questo elemento di buon senso non è concepibile né la tutela e la “gestione” del patrimonio culturale né tanto meno una effettiva valorizzazione dello stesso”. Asseriscono Orlando e Alvano.

“Come già chiesto in occasione dell’audizione e dell’incontro tecnico in V Commissione auspichiamo che l’ennesima modifica legislativa dell’art. 7 della Legge Regionale 10/1999, prevista dal DDL n. 1214, domani in discussione all’ARS, preveda un diretto coinvolgimento dei Comuni che ospitano nel proprio territorio siti culturali. Si evitino norme cavillose e procedure farraginose che fino ad oggi hanno avuto come unico risultato solamente quello di tenere bloccate le convenzioni tra Regione e Comuni, esponendo questi ultimi ad anticipazione finanziarie che incidono negativamente sulla già difficile situazione dei comuni dell’Isola”.

“I musei, le gallerie e le zone archeologiche e monumentali
gestite dalla Regione Siciliana vivono in un preciso contesto territoriale e la loro esistenza e la loro valorizzazione è strettamente legata al sistema di mobilità e alla strategia di sviluppo del Territorio al quale appartengono. Concludono i vertici dell’AnciSicilia.
La Regione nella gestione del patrimonio culturale dovrebbe pertanto puntare al rapporto con gli Enti Locali come la via maestra all’interno della quale, attraverso i proventi derivanti dai biglietti d’ingresso, possano essere sviluppati progetti virtuosi di valorizzazione territoriale e regionale capaci di attrarre nuovi visitatori”.