Una passeggiata fra amici, un caffè e la bellezza del duomo. È apparso rilassato e sorridente il presidente della Regione Nello Musumeci giunto a Monreale, nel tardo pomeriggio di ieri, per non fare mancare il suo appoggio al candidato sindaco Alberto Arcidiacono.
Accompagnato da Marco Intravaia, capolista di “#Diventerà Bellissima” nella corsa al Consiglio comunale e sua persona di fiducia. Lui, molto esigente in tema di caffè, ha apprezzato quello sorbito in un bar del centro, circondato da sostenitori elettorali ma anche da semplici cittadini con cui si è fermato a conversare anche senza conoscerli. Non ha perso l’occasione per festeggiare il compleanno di Angelo Pizzuto, coordinatore provinciale di “Diventerà Bellissima”, donandogli un tortino con una candelina da spegnere, forse accompagnata dal desiderio di un risultato soddisfacente per il partito alle prossime elezioni. Attento al dettaglio, si è soffermato sul bizzarro colore della chioma di una cittadina, ma non gli sono sfuggiti il degrado della fontana del Tritone e il buio del complesso Guglielmo II. Note dolenti in un clima di bellezza che, ha sottolineato Musumeci, non finisce di stupirlo tutte le volte che ha la possibilità di recarsi a Monreale. Apparentemente rigido, ma sensibile e recettivo nei confronti del prossimo, quando è in mezzo alla gente, Musumeci riesce a trasmettere la passione per la Sicilia e per le bellezze che la costellano in ogni suo angolo. Ha parlato del suo governo come del nemico giurato delle opere incompiute e l’ha fatto da Monreale per il cui complesso Guglielmo II ha appena recuperato un vecchio finanziamento da quasi 2 milioni e mezzo di euro.
“Ci sono in Sicilia – ha detto Musumeci – 130 opere incompiute che consentirebbero di mettere in moto un circuito economico virtuoso, ma ci vorranno anni prima che la Sicilia sani il suo gap rispetto ad altre regioni italiane. L’importante è cominciare. Abbiamo messo un punto col passato e avviato un nuovo modo di governare”.
“Sono a Monreale – ha detto conversando con i giornalisti – non da presidente della Regione, ma da uomo di centro destra che fa sentire il suo appoggio alla candidatura dell’ingegnere Arcidiacono, persona perbene ed equilibrata, già presidente del Consiglio comunale. Credo che Monreale abbia il diritto di tornare protagonista. Fino ad oggi, ha mancato gli appuntamenti più importanti con lo sfruttamento dei fondi nazionali e comunitari, gli unici che possono consentire l’uscita dallo stallo finanziario e portare nuove risorse al comune. Sono un uomo delle istituzioni e chiunque vincerà le elezioni troverà le porte aperte a Palazzo d’Orleans. È un stile istituzionale nuovo; È finito il tempo in cui il presidente della Regione condizionava il voto. Rispettoso del mio ruolo, non ho fatto comizi né qui, né altrove; non do pagelle ai sindaci, da privato cittadino vengo ad augurare un in bocca al lupo a tutti i candidati delle liste di Arcidiacono”.
Distinguendo fra identità ed appartenenza, Musumeci ha mostrato di non avere alcuna difficoltà ad accettare la coesistenza con pezzi del Pd nel sostegno ad Arcidiacono, benchè il simbolo del Partito democratico non compaia in questa tornata amministrativa di Monreale: “In questo momento privilegiamo l’appartenenza sull’identità, che dobbiamo sempre preservare, ma serve un progetto fra uomini e donne sane e animate di buona volontà”.
Commenta con Facebook