“I tempi nuovi che viviamo richiedono idee e visioni per il futuro. Cogliamo i limiti dell’attuale situazione politica nazionale caratterizzata dalla prevalenza di contenuti e comportamenti che definiamo con i termini di populismo e sovranismo, che intendiamo contrastare perché giudichiamo i programmi e le azioni di queste forze dannosi per gli interessi del Paese” Inizia così la lettera di intenti di un gruppo di deputati del centrodestra siciliano che rispondono, di fatto, all’iniziativa degli autonomisti federatisi con Salvini.

Annunciano un nuovo percorso poltico che, in realtà, era già partito prima che si conoscesse il patto della Lega con il Movimento Nuova Autonomia di Roberto Di Mauro dietro al quale si intravede sempre l’ombra dell’ex presidente della Regione Raffaele Lombardo. Un percorso che inizia dalla condivisione e firma di un documento programmatico, una ‘Carta dei Valori’.

Sono già quasi un centinaio le firme apposte al documento. Ci sono nomi noti a firmare quello che sembra il manifesto poltico di fatto d un nuovo grande centro. E’ proprio questo l’obiettivo, convergere al centro e dar vita ad un soggetto politico centrista sia pur nel centrodestra.

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Grandi promotori di questa operazione sono, da un lato Nicola D’Agostino e dall’altro Saverio Romano che può contare anche su Antonello Antinoro e sull’assessore Toto Cordaro ma della partita sono anche gli assessori Mimmo Turano e Roberto Lagalla, Udc e Idea Sicilia. Di fatto il grande centro che va a nascere porta con se gente proveniente da quattro partiti, Italia Viva, Udc, Cantiere Popolare e Idea Siclia. Quest’ultima formazione all’Ars fa gruppo insieme agli autonomisti ma le direzioni politiche, pur se alleati, non sembrano essere più molto convergenti. un ‘non problema’ comunque visto che il percorso politico non punta, stavolta, a cambiare la mappa dell’Ars ma guarda alle prossime tornate elettorali.

In ogni caso la nuova formazione porta in dote tre assessori regionali in carica ovvero Roberto Lagalla, Mimmo Turano e Toto Cordaro.

Ed ecco che Nicola D’Agostino, padre promotore dell’iniziativa, dovrebbe portare con se in dote Edy Tamajo, Michele Cimino, Giuseppe Picciolo che però non figurano fra i firmatari pur essendo il gruppo che fu Sicilia Futura mentre della partita non sembra essere Luca Sammartino, renziano sì ma proveniente da esperienza diversa. Resta alla finestra a guardare l’ex piddino siracusano Giovanni Cafeo. Cantiere Popolare, il cui leader Saverio Romano è l’altro promotore originale, firma in massa proprio con Saverio Romano, l’assessore Cordaro, Roberto Clemente e così via. Mimmo Turano, invece, da casa Udc porta con se anche Decio Terrana (o viceversa, questo non è dato sapere) mentre non sono della partita la capogruppo Eleonora Lo Curto e Giovanni Bulla. Nell’operazione sembra che un ruolo abbia avuto anche ad un ex assessore regionale come Giovanni Pistorio.

Interessante anche l’operazione Italia Viva per chi ricorda che esiste anche un vecchio rapporto personale di natura nazionale di Romano con Matteo Renzi fin dai tempi di Scelta civica-  Ala formazione nazionaleche sosteneva proprio Matteo Renzi.

L’accordo, anche questo, passa comunque prioritariamente proprio per il piano programmatico ed è sancito dal documento di intenti che ha lo scopo finale di “Richiamare la politica e l’impegno di ogni cittadino alla necessità di disegnare, nel rispetto delle parti nell’unità degli ingenti, un più avanzato ed adeguato modello di società vuole essere il principale obiettivo di questa “Carta dei valori” che guarda al nostro comune futuro con l’intendimento di valorizzare l’identità e la capacità di proposta dei nostri territori. Dobbiamo avere l’ambizione di porre una forte ed autorevole proposta politica che conquisti il cuore di donne e uomini siciliani, che li renda protagonisti, che sia centrale nel dibattito politico ed imponga le ragioni e gli interessi della Sicilia nella contesa nazionale, per affermare la necessità di avere riconosciuti pari diritti e pari opportunità”.

A fianco ai nomi di assessori e deputati ci sono anche tanti altri professionisti di vari settori, imprenditori e amministratori locali come il sindaco di Bagheria Filippo Tripoli o di Valderice Francesco Stabile, di Corleone Nicolò Nicolosi, di Custonaci Peppe Morfino, di Cerda Salvatore Geraci di Bolognetta Gaetano Grassadonia e diversi altri fra vice sindaci o assessori comunali o ancora ex amministratori. E ancora ci sono nomi come quelli degli ex assessori regionali Ester Bonafede e Antonello Antinoro

Riapre il laboratoro politico Sicilia pronto d esportare nuovi modelli? Le grandi manovre sono in corso in tutto il centro e, come visto qualche ora prima, anche all’estrema destra. Non pervenuta, fino ad ora, l’area giallo rossa

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