A Roma lo scorso 18 giugno, un gruppo di colleghi provenienti dalla Uil Sicurezza e da altre Organizzazioni Sindacali della Polizia di Stato, hanno costituito la Usip (Unione Sindacale Italiana Poliziotti), Sindacato di Polizia che si ispira ai valori Confederali della Uil.

Nasce così il comparto sicurezza della Uil che al suo interno raggruppa quattro sigle sindacali rappresentanti le forze militari e di pubblica sicurezza.

Si tratta della Usip (Unione Sindacale di Polizia) la Usmia ( Unione Sindacale Militari Interforze Associati) e poi L’Usif (Unione Sindacale Italiana dei Finanzieri), l’Usic (Unione Sindacale Italiana Carabinieri) e da oggi anche i Corpi di Polizia potranno scegliere di aderire al neo sindacato.

Questo passaggio storico è stato possibile dopo il pronunciamento della Corte Costituzionale che con sentenza n.120/2018 ha aperto la strada all’associazionismo sindacale per il personale militare.

Alla guida dell’Usip quale Segretario Generale nazionale è stato scelto Vittorio Costantini, 51enne palermitano, da ben 32 anni presta servizio nella Polizia di Stato e oggi ricopre la qualifica di Sostituto Commissario Coordinatore.
Costantini vicino alle idee e i valori portanti della confederazione della UIL, attualmente rappresentata dal Segretario Generale Carmelo Barbagallo, con la costituzione dell’USIP porterà avanti la cultura di tutela dei diritti del personale del comparto sicurezza.

Il suo sarà, come più volte ribadito in diverse sedi, un impegno volto a radicare la presenza sul territorio rafforzando il contatto con i cittadini. Inoltre, come già fatto in tutti questi anni, sarà fattivo il sostegno e la vicinanza ai familiari delle vittime di mafia, con particolare attenzione per coloro che hanno perso in servizio i propri cari appartenenti alla Polizia di Stato, un modo concreto di fare e promuovere la cultura della Memoria anche nelle giovani generazioni.

Un processo, quello dell’associazionismo sindacale in ambito militare, che seppur in attesa del provvedimento di legge, che attualmente è all’esame del Parlamento, ha dato il via a un ulteriore cambiamento nel campo della tutela dei lavoratori appartenenti al ministero della Difesa e dell’Interno, fondamentale in una democrazia costituzionalmente garantita.

L’Unione Sindacale Italiana Poliziotti entrerà nel vivo delle questioni che interessano la categoria con la chiara determinazione di raggiungere gli obiettivi prefissati; per troppo tempo le tematiche più importanti che interessano il futuro dei poliziotti sono state sottovalutate, è arrivato il momento che il Sindacato riappropriandosi con fermezza del proprio ruolo, incida concretamente nella risoluzione delle annose problematiche che gravano sull’intera Polizia di Stato.

Molte sarebbero le complesse tematiche da evidenziare ma per questione di sintesi qui di seguito si riepilogano i punti più qualificanti su cui si baserà in principale modo l’azione sindacale della U.S.I.P.:

1. Rinnovo del contratto di lavoro scaduto da dicembre 2018, nella consapevolezza che ulteriori lunghi ritardi non saranno più tollerati, in quanto è ormai evidente che allungare i tempi di rinnovo, avrà delle ricadute economiche negative sulla retribuzione dei poliziotti;

2. Potenziamento effettivo degli organici. L’elevatissima età media del personale della Polizia di Stato ha toccato ormai il suo apice, e non vi è dubbio quindi che l’attività specificatamente operativa non potrà più prescindere dall’avere in organico forze fresche, giovani che siano in grado di affrontare, soprattutto fisicamente, le difficoltà di un servizio di Polizia diventato troppo logorante per l’attuale organico che ha un’età media di 50 anni. Se qualcuno pensa che il poliziotto non abbia come tutti gli esseri umani, inevitabili acciacchi dovuti all’età, non solo fa del male ai poliziotti ma fa del male all’apparato sicurezza che troverebbe invece sicuro ristoro con l’innesto di giovani forze da integrare all’esperienza dei poliziotti più anziani;

3. Previdenza complementare. Dal 1995, anno in cui si è passati dal sistema retributivo al sistema contributivo, si parla e si continua a parlare di previdenza complementare senza mai aver raggiunto un minimo di soluzione al problema. Ci trasciniamo da troppo tempo una tematica che certamente ha delle responsabilità politiche ben precise, ma che non è mai stata considerata come una vera priorità, ecco perchè a distanza di 24 anni ci troviamo
ancora oggi a parlare di previdenza complementare, ed è inutile ricordare che tale inerzia avrà delle ricadute negative sulle pensioni di tutti noi.

E’ arrivato il momento di fare le cose che servono al futuro dei poliziotti e al futuro delle loro famiglie, quando si parla di pensione bisogna tenere alta la soglia di attenzione; la USIP in tal senso farà tutto ciò che è nelle proprie possibilità per cercare di trovare una soluzione al problema, evidenziando peraltro che vi è la necessità di agire nel più breve tempo possibile per riuscire a garantire una pensione dignitosa ai tanti colleghi di recente assunzione che, visto l’elevata età media d’ingresso in Polizia, rischierebbero di non arrivare al massimo contributivo, trovandosi in tal modo con un pugno di mosche in mano;

4. Sicurezza nei luoghi di lavoro. Bisogna porre fine a situazioni paradossali in quanto la fatiscenza e l’insicurezza degli uffici e più in generale dei luoghi di lavoro di Polizia è sotto gli occhi di tutti; è veramente assurdo pensare che la Polizia di Stato, posta a tutela della sicurezza dei cittadini, che è l’Istituzione che deve garantire il rispetto delle regole, non è poi in grado di far rispettare le norme attinenti alla tutela della sicurezza nei luoghi di lavoro dei propri dipendenti. La USIP ritiene quindi urgente la necessità di un piano di stanziamenti per tutte quelle occorrenze relative alla sicurezza nei luoghi di lavoro (D.lgs. 81/2008);

5. Divise dei poliziotti. Anche questo sta diventando un problema veramente assurdo, non è pensabile che l’Amministrazione Polizia di Stato non sia in grado di garantire una divisa dignitosa a tutti i poliziotti, quello che si assiste sul territorio è aberrante, colleghi con pantaloni strappati che non riescono ad avere il cambio, colleghi che non riescono ad avere la camicia, chi le scarpe, chi la giacca, e gli ultimi concorsi avviati in questa fase transitoria al riordino, hanno evidenziato ancor più il problema, in quanto molti colleghi dovendosi presentare in divisa nella fase residenziale del corso, hanno dovuto fare i salti mortali, talune volte a proprie spese, per riuscire a mettere su una divisa dignitosa. Stanno distribuendo i distintivi di qualifica ma mancano le divise!!! La USIP non tollererà più una
cosa del genere, servono urgentemente stanziamenti ad hoc per l’approvvigionamento delle divise.

6. Correttivi al riordino. Probabilmente è ridondante ripetere che i riordini lasciano sempre qualcuno scontento, ma è proprio per tale motivazione che lo strumento legislativo dei correttivi al riordino, deve essere pensato e studiato per andare ad incidere positivamente rispetto a tutte quelle particolari situazioni che non sono state affrontate. Ecco perché a tal riguardo la U.S.I.P. darà il proprio contributo per cercare di trovare soluzioni, in merito a questioni ancora irrisolte sia del ruolo degli Ordinari che dei Tecnici.

Questi in sintesi i punti che U.S.I.P. ritiene più importanti e su cui agirà con forza e costanza, nella consapevolezza che, in un mondo che cambia repentinamente pelle, vi sarà sempre la necessità di far fronte al complesso compito di saper interpretare le reali esigenze della categoria, contestualizzandole sempre al momento storico che è oggetto di inevitabili cambiamenti, e per fare ciò sarà indispensabile mettere in campo un’azione sindacale dinamica e non statica ed autoreferenziale, un Sindacato insomma che sia in grado di confrontarsi a 360° con le dinamiche del lavoro che sono soggette a continui cambiamenti con il trascorrere degli anni.

La USIP è pienamente convinta che per riuscire ad aiutare gli altri bisogna necessariamente capire a fondo i problemi entrando nella realtà quotidiana, toccando con mano le storture, le assurdità e le insensatezze che a volte sono costretti a subire i nostri colleghi, ma tutto ciò tenendo sempre alto lo sguardo verso l’orizzonte delle regole, del buon senso e soprattutto dei valori Confederali UIL.

La USIP nell’esaltare l’emozionante valore della verità e dell’impegno sindacale, state certi che metterà tutto il suo impegno per mantenere fede ai propri propositi e non scenderà nelle polemiche strumentali che qualcuno vorrà alimentare, il nostro interesse è esclusivamente la tutela dei poliziotti.