Quella che nasceva come una provocazione, come un esempio da dare ai dipendenti regionali che protestano contro la sospensione delle loro ferie fino a Ferragosto per consentire lo smaltimento delle pratiche arretrate a causa del locdown diventa una scelta, una regola per il 2020. Niente ferie per i politici siciliani nell’estate 2020.
“Nel corso della conferenza dei capigruppo ho comunicato che abbiamo dei doveri, ma certamente tra questi non c’è quello di andare in ferie, specialmente in un momento in cui la Sicilia vive parecchie difficoltà. Pertanto, siccome ci sono leggi il cui esame deve essere concluso, vi comunico in maniera assolutamente serena che possiamo restare qui fino a Ferragosto”. Così il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Miccichè, nel corso della seduta di ieri sera.
Anche la politica, dunque, non andrà in ferie prima di Ferragosto. L’Ars non chiude fino a conclusione del’analisi delle legge pendenti fra cui c’è anche la contestata riforma urbanistica da molti indicata come la mini sanatoria.
La scelta assunta era stata anticipata anche dal capogruppo di Diventerà Bellissima Alessandro Aricò “In conferenza dei capigruppo abbiamo stabilito che all’Ars si continuerà a lavorare ad oltranza anche la settimana di Ferragosto, finchè non saranno stati approvati i disegni di legge sull’Urbanistica, sull’Istituto Zooprofilattico, sulla variazione di Bilancio da 50 milioni, sull’emergenza alluvionale e sulla costituzione del Comune di Misilmeri” aveva detto Aricò, aggiungendo: “Già lo scorso anno DiventeràBellissima aveva proposto il rientro anticipato dalle ferie per i deputati regionali auspicando la ripresa dell’attività all’Ars subito dopo Ferragosto invece che il dieci settembre. Noi politici dobbiamo dare l’esempio, ancor più in una fase così difficile per la Sicilia come quella dell’emergenza Coronavirus”.
“Continueremo a lavorare per tutto il mese di agosto, ci alterneremo in giunta per evitare che ci possano essere pause che, in questo momento, i siciliani non si possono permettere” conferma anche il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, incontrando i giornalisti a Palazzo d’Orleans per presentare la ‘Banca della terra’.
La provocazione era partita dal deputato Carmelo Pullara “Tutti a lavorare, politica e burocrazia, non facciano ferie e lavorino per recuperare i ritardi maturati durante il lockdown” aveva scritto il presidente del gruppo parlamentare Popolari e Autonomisti Idea Sicilia all’Ars.
“Assisto- dichiara Pullara- alla querelle che si sta consumando in questi giorni tra dipendenti e dirigenti regionali attorno alla questione ferie e ritengo che sia giusto e necessario che tutti, a partire dalla politica, passando per i direttori e dirigenti e continuando con i funzionari e dipendenti vari, mettano tutto in secondo piano e lavorino nell’interesse dei siciliani. In questi giorni si è scatenata una vera guerra tra dipendenti e dirigenti sulla questione ferie, tanto che anche i sindacati sono scesi sul piede di guerra. In particolare alla Regione, e in particolare all’assessorato all’Energia, ad esempio, il dirigente generale ha sospeso le ferie a tutti fino a Ferragosto in attesa di smaltire il pesante ritardo accumulatosi durante il lockdown. Di conseguenza gli stessi sindacati si sono opposti perché, dicono, non si può negare il riposo al personale, minacciando azioni legali”.
“Ebbene ritengo- aggiunge il deputato autonomista – che durante il lungo periodo di lockdown ci siamo riposati tutti. Dico tutti! Politica e burocrazia! La politica dia il buon esempio, sia parlamento che governo, non fermandosi per la pausa estiva e sono certo che l’apparato burocratico seguirà a ruota con l’appoggio dei sindacati. Del resto lavorare non ha mai fatto male a nessuno. In questo modo riusciremo a recuperare e a portarci avanti con il lavoro su tutte le questioni rimaste in sospeso, tenuto conto che una nuova recrudescenza del virus porterà ad un nuovo stop. Non sprechiamo energie nelle contrapposizioni ma utilizziamole per raggiungere gli obiettivi che i siciliani si aspettano”.
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