Polemiche e botta e riposta non destinate a spegnersi, quelle che hanno come protagonisti i dipendenti regionali o per meglio dire le loro ferie. Il dirigente all’assessorato regionale all’Energia Tuccio D’Urso le ha sospese a tutti fino a ferragosto in attesa di smaltire gli arretrati accumulatisi durante il lockdown. Da qui la bufera di reazioni sollevate dai sindacati.

Ma oggi arriva la presa di posizione del Governatore Musumeci: “Il diritto dei lavoratori alle ferie è sacrosanto e incontestabile. Ma chi lavora nella Pubblica amministrazione deve pensare innanzitutto alle esigenze degli altri e alle conseguenze che ogni sua azione comporta al di fuori del palazzo. Quindi, se rimandare di qualche settimana il godimento delle proprie ferie può servire a non bloccare in ufficio procedure essenziali per imprese ed enti locali, è giusto che il dirigente pubblico richiami i dipendenti alle proprie responsabilità”.

La decisione D’Urso l’ha presa, racconta il Corriere della Sera, perchè da due settimane si sente ripetere che non ci sono abbastanza dipendenti per caricare le pratiche sui fondi europei, che le richieste contributi dei Comuni vanno rinviate a ferie concluse, che sono sospesi gli arretrati Ape, Paesc, Poc, Pac e così via lungo le ermetiche sigle di ogni pratica. “Ma allora è vero che qui non vuole lavorare nessuno”, avrebbe detto, sulla falsa riga delle recenti dichiarazioni del presidente della Regione Musumeci secondo cui, “l’80 per cento dei lavoratori si gratta la pancia”.

“Il cambiamento in Sicilia non lo si può chiedere sempre e solo a chi governa. Per questo motivo mi sento di condividere pienamente l’iniziativa del dirigente generale del dipartimento Energia Tuccio D’Urso. Vorrei anzi che gli altri direttori agissero con lo stesso spirito di responsabilità”.