Nino D’Angelo è il poeta che non sa parlare. Il cantante napoletano, sulla cresta dell’onda da oltre 40 anni, a marzo torna in tour in Sicilia. Ospite di Casa Minutella, D’Angelo ha raccontato la sua passione per la musica, il suo amore per la Sicilia, raccontando i suoi progetti in cantiere. ”
“Il poeta che non sa parlare – racconta D’Angelo – non è soltanto un disco. Un progetto composto da un libro, edito da Baldini&Castoldi, un disco e un tour. Questo progetto è nato durante la pandemia. E’ il racconto della voglia di di riuscire a rientrare nella normalità. In Sicilia sono previste tre date”. D’Angelo sarà in concerto il 9 marzo a Palermo, al Teatro Golden, per poi proseguire la sua tourneè in Sicilia.
“Il poeta che non sa parlare” è un ricordo di gioventù, per il cantautore napoletano. “Quand’ero ragazzo, quando andavo a scuola alle medie la mia professoressa d’italiano diceva sempre che io scrivevo meglio di come parlavo. Che avevo delle belle idee. Facevo tanti errori ma lei mi consolova, sostenendo che io fossi un poeta che non sa parlare. Mi diceva, tu arrivi al cuore quando ti esprimi. Così ho conservato questo ricordo per tanti anni. Quando mi hanno proposto di fare questo libro e questo progetto mi è piaciuta l’idea di dare questo titolo perché mi si addice molto. E comunque anche quando parlo in italiano, prima penso in napoletano”.
Sempre sulla breccia da oltre 40 anni, D’Angelo pensa sempre a rinnovarsi. “Ho sempre guardato sempre, anche quando negli anni Ottanta sono stato il primo a cantare questo genere, l’ho inventato io. Ma per andare avanti, qualcosa deve cambiare, anche se dentro rimani sempre te stesso. Per esempio, a un certo punto della carriera ho dovuto tagliare i miei capelli a caschetto. Il primo a piangere sono stato io, ma bisognava farlo perché altrimenti sarei rimasto per sempre negli anni ’80”.
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