“In merito dell’invito a dedurre – che ho appreso dalla stampa, non avendo ricevuto alcuna formale richiesta – da parte della Corte dei conti, relativo alla assunzione della dottoressa Monterosso quale segretario generale della regione, preciso che la selezione della Monterosso è stata effettuata dagli uffici tecnici della regione, mediante la comparazione dei titoli della stessa con quelli di tutti i dirigenti della regione; da tale comparazione risulta chiaramente il possesso di tutti i requisiti per la nomina in misura maggiore rispetto ad altri dirigenti. La giunta regionale ha possibilità di potere assumere due dirigenti esterni ed il mio governo non ha mai superato il limite previsto dalla legge”.
Lo afferma l’ex governatore della Sicilia Rosario Crocetta. “Forniremo, dunque, alla Corte dei conti, quando ce ne farà formale richiesta, la documentazione necessaria a fare chiarezza. Sul piano più generale, mi sembra semplicistico
affermare che ci sia stato un danno, dal momento che la dottoressa Monterosso ha lavorato con impegno facendo risparmiare, con la sua attenta gestione, notevoli risorse al bilancio regionale”.
“Finalmente in Sicilia si intravede la possibilità che politici responsabili di nomine illegittime paghino di tasca propria”. Lo afferma, in una nota, la deputata nazionale M5s Chiara Di Benedetto, capogruppo in commissione Istruzione, a proposito dell’invito a dedurre che, sulla designazione, ritenuta illegittima, di Patrizia Monterosso quale segretario generale della Regione, la Procura siciliana della Corte dei conti ha inviato agli ex governatori Raffaele Lombardo e Rosario Crocetta, come pure a 16 ex assessori, stimando un danno di circa 1milione di euro. “Sul piano politico – prosegue la parlamentare – abbiamo contestato più volte la nomina di Monterosso, arrivando a chiederne le dimissioni a Crocetta o l’allontanamento”.
“È – sottolinea la parlamentare 5stelle – il solito problema, cioè quello dell’aggiramento, voluto e indipendente dai colori di partito, della normativa vigente, che obbliga a verificare la disponibilità di professionalità interne, prima di rivolgersi all’esterno. L’ho segnalato in tanti casi, ultimo dei quali l’incarico d’insegnamento dato all’esponente del Pd Giovanni Puddu dal direttore dell’istituto musicale “Bellini” di Caltanissetta, Angelo Licalsi”.
“Speriamo – conclude Di Benedetto – che la Corte dei conti vada fino in fondo sulla vicenda di Monterosso e che il
presidente Nello Musumeci ne tragga un monito per il futuro”.
Commenta con Facebook