Il Corecom, il comitato regionale di controllo per le Comunicazioni, cambia, c’è una nuova governance. Si tratta di nomine politiche che arrivano su indicazione dell’assemblea regionale e ripartire secondo un criterio dei gruppi parlamentari più corposi: tre alla maggioranza, uno su indicazione del Pd e uno gradito ai 5 Stelle.

I componenti nominati dall’Ars

I cinque nuovi componenti della struttura che ha mandato di controlli e verifica – tra le altre cose – sulla par condicio in campagna elettorale sono i giornalisti Salvo Li Castri e Aldo Mantineo (indicati dalle opposizioni) e tre fedelissimi di Miccichè: Ugo Piazza, Luigi Sarullo (giornalista figlio di Aldo ex portavoce di Schifani) e Andrea Peria che è indicato come presidente della Commissione. Quest’ultimo ha fatto sapere che “per questioni di opportunità mi riservo di accettare dopo le elezioni”.

Ben altro il tenore del commento di Ugo Piazza. “È un grande onore e responsabilità essere stato nominato quale componente commissario nel Corecom Sicilia il comitato regionale per le comunicazioni. Vigilare ma anche riformare e capendo come ormai si sono evoluti i mezzi e i meccanismi della comunicazione in Sicilia come nel resto del mondo. Metto le mie competenze a servizio dell’autorità di garanzia e di tutti gli operatori del settore”.

Esposto della compagine di Cateno De Luca

Le nomine a ridosso della campagna elettorale hanno fatto scattare le prima contestazioni. Il presidente di Sud Chiama Nord, la compagine di Cateno De Luca, Ismaele La Vardera: “Abbiamo presentato un esposto al Corecom (Comitato Regionale per le Comunicazioni) per denunciare la palese e continua violazione della par condicio nei nostri confronti. Apprendiamo che al vertice del più importante organo di vigilanza è stato nominato da Musumeci, nell’ambito degli ultimi provvedimenti presi, Andrea Peria, che però è nello staff del candidato Renato Schifani. Peria, riporta Repubblica, “per questioni di opportunità si sarebbe riservato di accettare l’incarico dopo le elezioni”. Peria fino al 25 settembre dunque si occuperà di curare l’immagine di Renato Schifani, candidato del centrodestra alla presidenza della Regione. E la par condicio? – si chiede Lavardera – A quanto pare può attendere!”. La Vardera contesta pure la presenza tutta al maschile nell’organico Corecom.

L’affondo di Claudio Fava

Anche Claudio Fava della lista Centopassi contesta quanto sta avvenendo a Palermo: “Poco da dire sui singoli profili professionali, ma decisamente inopportuna la tempistica e la modalità di scelta”.  Per Fava “dopo aver condannato il Corecom all’inattività in queste cruciali settimane, in cui per altro non sono mancati comportamenti equivoci o di palese violazione della par-condicio proprio da parte di strutture regionali, si procede con un colpo di mano che pregiudica l’autorevolezza dello stesso organo. E’ infatti difficile scorgere elementi di imparzialità e garanzia, se alla guida di Autorità Garante si nomina proprio il portavoce di uno dei candidati in corsa per la carica di Presidente della Regione.”

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