La gestione “post-mortem” delle vasche esaurite della discarica di Bellolampo diventa argomento di scontro politico tra Movimento 5 Stelle e giunta. Quest’ultima è stata accusata dai pentastellati di aver disertato un’importante incontro tecnico presso il Dipartimento regionale Acqua e rifiuti che doveva decidere le sorti dei bacini esauriti della discarica. Tutto è nato dopo un duro attacco del M5S in seguito proprio all’assenza “ingiustificata” di rappresentati istituzionali del comune di Palermo alla riunione.
“L’assenza di oggi – hanno detto i grillini ieri – fa il paio con la mancata risposta dello stesso Comune e dell’assessore Catania alla richiesta di chiarimenti del Movimento 5 Stelle sui 72 milioni di euro che dovevano essere accantonati per la gestione del post-mortem”.
Nel corso della giornata di ieri però è giunta la replica secca dell’assessore comunale all’Ambiente Giusto Catania che ha voluto spiegare il motivo della mancata partecipazione di oggi all’incontro organizzato dal Dipartimento regionale per i rifiuti. “Il comune di Palermo non ha preso oggi parte ad una conferenza di servizio convocata alla Regione sulla gestione “post-mortem” delle vasche esauste della discarica di Bellolampo – ha spiegato l’assessore -. Il Comune ha preventivamente informato della propria assenza la struttura regionale, motivandola con il fatto che fra gli invitati figuravano parlamentari e consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle che non avevano alcun ruolo per partecipare ad un tavolo tecnico”. “Il Comune di Palermo ha tutto l’interesse – ha continuato Catania – a che si individui una soluzione tecnica adeguata per la gestione delle vasche; tanto ne ha interesse che la RAP, pur non avendo alcun obbligo, si cura dello smaltimento del percolato di quelle vasche al fine di evitare un disastro ambientale che sarebbe responsabilità di altri.
L’assessore ha dunque sottolineato che il comune di Palermo non ha preso parte all’incontro proprio per la presenza dei rappresentanti del Movimento 5 Stelle i quali, secondo l’amministratore, non avrebbero avuto ruolo all’interno della riunione. “Occorre distinguere il piano politico, rispetto al quale si può dialogare e confrontarsi con chiunque, da quello meramente tecnico che compete ad Amministrazioni e strutture con compiti e responsabilità ben chiari”, ha aggiunto infine l’assessore che ha definito “confuso” il tentativo dei 5 Stelle di attribuire qualsiasi responsabilità all’attuale amministrazione “sparando cifre del tutto campate in aria e senza sottolineare che questa vicenda ha radici lontanissime nel tempo, coinvolgendo la vecchia gestione AMIA la vecchia amministrazione comunale e regionale”.
Non si è fatta attendere la risposta dei 5 Stelle. “Scopriamo per bocca dell’Assessore Catania – hanno scritto in una nota – che il Comune di Palermo ha disertato la riunione urgente sul futuro delle 5 vasche esaurite di Bellolampo perché alla stessa erano invitati come uditori dei rappresentanti istituzionali del Movimento 5 Stelle che avevano fatto formale richiesta ai sensi della normativa vigente e in una logica di leale cooperazione istituzionale”.
“Oggi, ci spiace constatarlo, il comune di Palermo ancora una volta ha perso una occasione venendo meno ai suoi doveri e lasciando irrisolto un grande problema che va avanti da anni. Tutto questo non tutela né i cittadini palermitani, né la società Rap che per il momento sta sostenendo dei costi senza averne titolo, che vanno ad incidere su una situazione già abbastanza precaria dal punto di vista economico finanziaria della partecipata che gestisce la raccolta dei rifiuti a Palermo”. La nota è stata sottoscritta dal deputato nazionale del MoVimento 5 Stelle, Adriano Varrica, il deputato regionale Giampiero Trizzino e il consigliere comunale di Palermo, Antonino Randazzo.
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