Ennesimo nulla di fatto in Assemblea regionale siciliana. Dopo un pomeriggio di scontro passa la linea della maggioranza e si decide per il rinvio del ‘collegato’. Il disegno di legge che ospita una parte consistente delle norme che erano state stralciate dalla Finanziaria regionale tornerà in discussione dopo le elezioni amministrative del 10 giugno. Il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè ha fornito due date possibili, il 12 o il 13 giugno. La presidenza dell’Ars aspetta conferma da parte del cerimoniale della Repubblica di Malta a proposito della richiesta fatta dal presidente di tenere a Sala d’Ercole una seduta solenne il 12 giugno.

Lo scontro era apparso palese alla ripresa della seduta parlamentare. Dopo che il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, ha comunicato proprio l’intenzione di rinviare l’esame del ‘collegato’ per trattarlo assieme agli eventuali disegni di legge che dovrebbero essere esitati dalle commissioni di merito dove è stato deciso di rinviare gli emendamenti aggiuntivi.

A questo punto si è assistito alle reazioni delle opposizione ovvero Pd e  M5s che hanno chiesto l’immediato esame del testo “per non perdere altro tempo” attaccando il governo e la maggioranza per avere impantanato l’Ars.

A convincere la maggioranza ad optare per il rinvio era stata l’ennesima debacle in apertura dei lavori. Dopo la lettura del verbale della seduta precedente, di fronte a una sala d’Ercole semivuota, il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, si era visto costretto a sospendere per qualche minuto convocando i capigruppo. dalla capigruppo, poi, è arrivata l’ipotesi di rinvio.

“Abbiamo perso un mese di tempo per il disegno di legge ‘cosiddetto collegato’ che in realtà è del tutto ‘scollegato‘ dai veri problemi della Sicilia” ha detto intervenendo in aula il presidente del gruppo parlamentare PD Giuseppe Lupo.

“Il testo sul quale siamo ‘inchiodati’ fin dall’indomani dell’approvazione della finanziaria non affronta nessuna delle emergenze del nostro territorio: non parla di acqua o di rifiuti, nè di lavoro nè misure in grado di garantire crescita e sviluppo. Sarebbe stato più opportuno – ha continuato – esaminare proposte di legge importanti per la Sicilia che pur senza impegno economico avrebbero avuto ricadute importanti. L’approvazione della legge di riforma del turismo, per esempio, avrebbe dato un segnale positivo ad un settore trainante della nostra economia. Il Governo non perda più tempo, noi siamo pronti ad esaminare votare il Ddl per poi passare all’esame di Disegni di legge più importanti per la Sicilia”.

Simile la protesta dei 5 stelle “È inammissibile continuare a perdere tempo mentre la Sicilia attende. La produttività dell’Ars è al minimo e noi non ci stiamo ad essere additati per quelli che non vogliono lavorare. Ancora oggi fumata nera per il collegato, che è stato rispedito in commissione”.

“SIamo certi – dice la capogruppo Valentina Zafarana – che il disegno di legge tornerà in aula gonfiato da numerosissimi emendamenti aggiuntivi per accontentare gli appetiti dei deputati, come è successo per la Finanziaria. Vediamo fino a quanti articoli saranno capaci di aggiungere. Intanto di certo c’è una cosa, l’Ars procede col freno a mano tirato. E ciò è inaccettabile”.

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